Maria Archetta Mennella, la donna uccisa nel sonno dall’ex marito

Questa è la storia di Maria Archetta Mennella, donna 38enne che per ben 15 anni è stata vittima delle vessazioni di un marito violento e geloso. Quando, con tutto il suo coraggio, è riuscita a riconquistare la libertà, quell’uomo gliel’ha portata via per sempre, uccidendola.

Ci troviamo a Torre del Greco, comune della città di Napoli. Maria Archetta Mennella (chiamata da tutti Mariarca) è una giovane ragazza solare ed estroversa. Proviene da una famiglia molto numerosa: lei è l’ultima di ben 6 figli. Mariarca ama stare a contatto con le persone e ama molto il suo lavoro di commessa in un negozio di abbigliamento, che le consente di relazionarsi sempre con tanta gente.

Antonio Ascione è un giovane dal carattere aperto e spigliato, con il quale conquista l’attenzione di tutti. Fa il pizzaiolo in una nota pizzeria del posto ed è molto bravo nel suo lavoro. Antonio ha anche un figlio, avuto da una precedente relazione.

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Maria Archetta Mennella (Foto dal web)

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Il primo incontro e l’inizio della relazione

Maria Archetta e Antonio si vedono per la prima volta proprio nella pizzeria dove lui lavora. Sono i primi anni 2000. Lei è già fidanzata, ma Antonio, colpito dalla bellezza della donna, non si dà per vinto e inizia a corteggiarla. Avrà la meglio. Mariarca sceglie lui e i due iniziano una relazione. In famiglia tutti apprezzano Antonio per via del suo carattere affabile e giocoso. I genitori di Maria Archetta invece, si sono sempre detti contrari alla loro storia: non riescono ad accettare Antonio, pensano che non sia adatto alla figlia. Nonostante questo però, la relazione tra i due va avanti e la coppia decide di convolare a nozze.

L’inizio dell’incubo

I problemi veri e propri iniziano dopo il matrimonio e l’arrivo del primo dei loro due figli. Maria Archetta perde il suo lavoro di commessa e questo la mette in grande difficoltà. Antonio invece ha sempre il suo lavoro e guadagna molto bene; nonostante questo però, l’uomo si rifiuta sempre di dare alla moglie il denaro necessario per occuparsi della casa e di tutte le relative spese. Iniziano così i litigi, che diventano via via sempre più frequenti e violenti. Arrivano infatti anche le prime violenze fisiche, le prime botte. La famiglia di lei le sta sempre molto vicina e cerca di allontanarla da quell’uomo. Maria Archetta però, finisce col tornare sempre dal marito e la situazione continua a peggiorare.

Insorgono ancora altri problemi: Mariarca un giorno scopre che il marito è ludopatico, ha l’ossessione del gioco ed è proprio per questo che non ha mai denaro sufficiente per lei, perché spende tutti i suoi soldi alle slot machine.

Passano gli anni, ben 15 anni di matrimonio in cui la donna vive un vero e proprio inferno accanto a quell’uomo bugiardo e violento. Mariarca decide però di avere subito abbastanza e chiede la separazione da Antonio. Ha deciso che vuole riprendere in mano la sua vita e sceglie di farlo trasferendosi con i figli a Musile di Piave, un comune in provincia di Venezia, dove ha trovato un nuovo lavoro.

I primi tempi trascorrono tranquilli. Ma la donna non può immaginare quello che accadrà da lì a poco. Mariarca non aveva voluto rivelare ad Antonio dove si era trasferita, ma l’uomo si mette sulle sue tracce e riesce comunque a trovarla. Inizia così un altro inferno per la donna, un inferno fatto di chiamate continue, di minacce, di appostamenti. Nonostante questo Mariarca alla fine cede e permette all’ex marito di frequentare ogni tanto la sua casa, così da poter stare vicino ai figli. A quel punto Antonio, fermo nella sua idea di voler riconquistare l’ex moglie, decide di trasferirsi a sua volta a Musile di Piave, dove anche lui ha trovato un altro lavoro.

In breve tempo però l’uomo capisce che ormai ha totalmente perso potere su Maria Archetta, la quale si è rifatta una vita senza di lui e ha anche iniziato a frequentare un altro uomo. Questa la goccia che fa traboccare il vaso: Antonio è accecato dalla gelosia, la quale diviene motivo di ulteriori litigi violenti tra i due.

L’omicidio

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Maria Archetta Mennella e Antonio Ascione (Foto dal web)

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Arriviamo alla mattina del 23 luglio 2017. Antonio si trova a casa di Maria Archetta, ha passato la notte sul divano, ma non ha chiuso occhio. I due figli sono assenti, sono tornati a Napoli per le vacanze. Mariarca dorme ancora. Antonio quella mattina è molto agitato, ha controllato il telefono dell’ex moglie, dove ha trovato messaggi scambiati con altri uomini. La sua rabbia e la sua gelosia aumentano. Prende un coltello, si dirige verso la camera da letto dove si trova la donna e le sferra 5 violentissime coltellate. Dopo averla massacrata, lui stesso chiama i carabinieri dicendo di aver ucciso ‘sua moglie’ e richiede l’aiuto di un’ambulanza perché ritiene che la donna respiri ancora. All’arrivo i carabinieri trovano ad aspettarli Antonio, che nel frattempo si è lavato e cambiato. La donna giace nel letto in una pozza di sangue, ma ormai non respira più.

Il processo

Inizia il processo di Antonio Ascione, svoltosi con rito abbreviato. Il Pubblico Ministero chiede che sia riconosciuto l’omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla minorata difesa, dal rapporto coniugale e dai motivi futili. Tuttavia il giudice ha respinto l’aggravante della premeditazione e dei motivi futili. La pena definitiva è stata di 20 anni di reclusione.

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