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Coronavirus negli Usa, i dati dell’analisi genetica

Trevor Bedford, biologo e ricercatore, ha pubblicato su Twitter il suo studio sulla diffusione del coronavirus negli Usa. Ci sarebbe una “trasmissione silente”

Coronavirus negli Usa (Pixabay)

Il coronavirus mette in allerta anche gli Usa. Dopo la Cina e l’Europa, anche oltreoceano si cominciano a fare i conti con il Covid-19 che ha fatto registrare già due vittime. Ma secondo un’indagine genetica il virus che sta facendo tremare il mondo circolerebbe negli Stati Uniti già da diverso tempo.

Una circolazione silente ed inosservata la definisce Trevor Bedford, il ricercatore e biologo computazionale del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle che ha annunciato su Twitter i risultati dell’analisi genetica condotta sul virus. Secondo la ricerca il coronavirus avrebbe infettato già decine di persone nelle ultime sei settimane nello Stato di Washington. Un calcolo che fotografa come negli Usa il Covid-19 si sia diffuso molto prima che in Italia. Motivo per il quale gli Stati Uniti hanno preso misure restrittive a partire dai viaggi.

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Coronavirus negli Usa, tutto sullo studio

Sono due i campioni del virus che i ricercatori hanno studiato. Su questi hanno condotto il sequenziamento genetico per capire come sia arrivato il coronavirus negli Usa. Uno dei due campioni analizzati è quello della prima persona trovata positiva al Covid-19 negli Usa a metà gennaio. Si tratta di un paziente che è rientrato nella contea di Snohomish dalla Cina. L’altro campione, invece, fa capo ad un paziente, residente sempre nella stessa contea, ma a cui è stato diagnosticato il virus più recentemente. Si tratta di uno studente che però non avrebbe fatto viaggi nelle zone a rischio e non avrebbe avuto esposizioni al coronavirus.

Secondo Bedforf i due campioni analizzati sono pressoché identici dal punto di vista genetico. Un dato importante questo che fa pensare in modo deciso che “ci sia stata una trasmissione silente nello Stato di Washington nelle ultime 6 settimane. Credo che stiamo affrontando un focolaio già sostanziale nello Stato di Washington – ha aggiunto il ricercatore – che fino ad ora non è stato rilevato a causa della definizione ristretta di ‘casò, che richiede un legame con un viaggio in Cina”.

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Coronavirus negli Usa (Pixabay)

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