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Passaggi burocratici per cambiare il fornitore del gas: quali sono?

Diciamolo pure, viviamo in un momento storico in cui riuscire a pagare le bollette del gas è una questione spinosa per molte famiglie e saper risparmiare sulla bolletta del gas è fondamentale per poter continuare a usufruire dei normali servizi di riscaldamento, specie andando incontro all’inverno. A tal proposito si possono applicare tanti piccoli accorgimenti, ma un’opzione che spesso risulta la più conveniente è quella di valutare un cambio di gestore del gas.

Gas – Pixabay – YesLife.it

Pur potendo apparire una pratica complicata, soprattutto a livello burocratico, in realtà non è poi così difficile. Questo passaggio è stato reso possibile grazie alla liberalizzazione dei mercati energetici, che ha portato a uno snellimento burocratico per favorire la libera concorrenza. In questo modo chi decide di effettuare un cambio di gestore gas è agevolato nei normali processi di richiesta e negli adempimenti che riguardano la burocrazia.

Passaggi per cambio gestore gas

Il primo passaggio da compiere per effettuare un cambio gestore del gas è quello di rivolgersi al mercato libero e fare un confronto tra le varie tariffe, attraverso i portali che i gestori mettono a disposizione o tramite i numeri verdi appositi. Una volta individuato il fornitore che offre la tariffa più vantaggiosa e le cui condizioni contrattuali risultino essere più convenienti, basterà contattarlo attraverso i form presenti sui siti internet ufficiali o tramite il numero verde dedicato.

Prima, però, è bene ricordare che per cambiare gestore gas è necessario raccogliere tutta la documentazione che servirà per avviare il contratto con il nuovo gestore. A proposito di quest’ultimo, bisogna sapere che spetterà a lui il compito di contattare il vecchio gestore e comunicargli la cessazione del contratto, perciò non saranno necessarie ulteriori disdette da parte del consumatore.

Chi effettua il cambio avrà semplicemente il compito di fornire al nuovo gestore la documentazione per l’apertura e la validazione del nuovo contratto. Per procedere si dovranno comunicare:

  1. I dati salienti dell’ultima bolletta del gas ricevuta;
  2. Il proprio codice fiscale, o meglio, il codice fiscale dell’intestatario del contratto;
  3. La modalità di pagamento scelta (il modo in cui si vuole pagare la bolletta, ad esempio, con IBAN o con bollettini postali);
  4. Il PDR (punto di riconsegna) che è un codice composto da 14 cifre che si trova nella prima pagina della bolletta del gas e non subisce alcuna variazione nel momento in cui vi è un cambio di gestore gas.

Una volta trasmessi i dati al nuovo gestore, quest’ultimo si occuperà della redazione del contratto che verrà inviato al cliente via mail per la sottoscrizione. Se si è dotati di firma elettronica digitale la si può usare per sottoscriverlo; in caso contrario, lo si dovrà stampare, firmare e datare in ogni sua parte, scansionare e inviare nuovamente al nuovo gestore nelle modalità indicate nel contratto stesso.

Costi e tempi per l’attivazione del nuovo contratto

Una volta che il contratto è andato a buon fine, servirà un periodo di tempo specifico affinché venga effettuata l’attivazione della fornitura di gas da parte del nuovo gestore. In generale, a prescindere dal gestore scelto, le tempistiche variano dai 30 ai 60 giorni a partire dalla data di sottoscrizione del nuovo contratto.

Per quanto riguarda le spese da sostenere, la buona notizia è che i costi per l’attivazione del contratto in caso di cambio gestore gas sono completamente gratuiti. Può accadere, però, che il nuovo fornitore richieda un deposito cauzionale, sia che ci si sia rivolti al mercato libero che al mercato tutelato. In quest’ultimo caso a stabilire i prezzi è l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) e il costo varia in base alla potenza dei kilowatt forniti, mentre nel libero mercato il nuovo fornitore può scegliere di non chiedere alcun deposito cauzionale.

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