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Coronavirus Italia | dipendente di supermercato infetta 7 colleghi

Situazione Coronavirus Italia supermercato vede un proprio lavoratore risultare positivo al Covid-19. L’uomo ha contagiato dei colleghi, la situazione.

Coronavirus Italia dipendente di un supermercato positivo in provincia di Cuneo FOTO yeslife

A Fossano, in provincia di Cuneo, un dipendente di un supermercato del luogo ha dato esito positivo al Coronavirus. In Italia si registrano oltre 12mila casi di contagi, con oltre 1000 morti e circa 1200 guariti. La situazione però è critica, soprattutto al Nord.

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Il dipendente affetto da Covid-19 è ora in quarantena al pari di altre suoi 7 colleghi che hanno lavorato con lui. Della cosa si è parlato molto su Whatsapp e Facebook tra i residenti del posto. Della cosa parla ‘La Stampa’, ma non trapela il nome del supermercato. I vertici direttivi della stessa, intervistati dal quotidiano torinese, ribadiscono come non ci sia stata alcuna volontà di tenere nascosta la cosa. “Abbiamo agito rispettando le linee guida imposte dal protocollo della Asl. Al contempo abbiamo tutelato la privacy dei soggetti coinvolti”. La vicenda risale ad almeno dieci giorni fa, con il dipendente che non può andare a lavoro perché ammalato. Così resta a casa, con un raffreddore iniziale che però peggiora.

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Coronavirus Italia, il supermercato spiega perché non ha chiuso

Questa persona ha comunicato il tutto alle autorità competenti e ha ricevuto il tampone per il rilevamento del Coronavirus. Esito positivo. Questo ha portato anche all’individuazione delle persone rimaste a stretto contatto con lui nei 3 giorni precedenti. Si tratta di sette colleghi, come detto. Nessuno dei quali però ha sviluppato dei sintomi. Intanto il dipendente malato si è ristabilito completamente nel giro di una settimana e mezzo. Cosa che ha portato la Asl locale a non svolgere un secondo test da tampone. Per tutte le persone coinvolte la fine della quarantena avverrà il 18 marzo. In molti però criticano la catena dicendo che avrebbe dovuto chiudere.

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“Il decreto del Governo ci chiede di fare il nostro dovere”

“Soluzione che sarebbe stata molto facile per noi”, replica l’azienda. “Ma non abbiamo potuto farlo per decreto, in quanto le istruzioni del Governo richiedono la prosecuzione di vendita di generi di prima necessità che noi forniamo. Inoltre abbiamo avuto le necessarie garanzie dalla Asl in materia di sicurezza dei nostri dipendenti. E presto ci saranno barriere in plexiglass alle casse”.

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