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Cronaca

Coronavirus, e il Regno Unito ancora non si arrende

Coronavirus, l’Inghilterra non si ferma. Sanità britannica: “L’80% della popolazione sarà contagiato e ci saranno almeno 318 mila vittime”

Aeroporto in Inghilterra (getty images)

Nel Regno Unito niente è cambiato, a Londra e negli altri paesi la vita normale continua a scorrere, mentre il resto del mondo si è fermato. I ragazzi continuano ad andare all’università, i bambini  a scuola, gli adulti a lavoro. I bar e i ristoranti ogni giorno alzano la loro saracinesca e le persone corrono nei parchi. Il Covid-19 non preoccupa minimamente. Nonostante ciò, iniziano a filtrare le prime cifre dell’imminente emergenza coronavirus nei documenti delle autorità britanniche locali. Il Guardian ha ottenuto un documento della Public Health England, l’organismo esecutivo del ministero della Salute britannico che rappresenta in toto la sanità pubblica. Secondo le massime autorità sanitarie, prima o poi l’80% della popolazione britannica verrà contagiata dal virus. I  morti per Coronavirus in Regno Unito si potrebbero stimare intorno alle 318 mila vittime. 

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Coronavirus, cosa accadrà in Inghilterra

Persone in aeroporto in Inghilterra (getty images)

Il governo di Boris Johnson non vuole bloccare un intero Paese come ha fatto l’Italia. Le misure utilizzate sembrano controproducenti e insostenibili a lungo termine per gli inglesi che pensano che dopo un paio di mesi si potrebbe ripresentare la stessa emergenza. Ma anche l’Inghilterra deve fermarsi, altrimenti gli ospedali andranno a collasso. Probabilmente si organizzeranno delle chiusure di scuole, eventi e locali pubblici “a rubinetto”, ossia alternate. Inoltre è previsto un isolamento forzato di tutti gli over 70 in Regno Unito, fino a quattro mesi, per proteggerli dal virus. Basta parlare di immunità di gregge, frase sfuggita al massimo esperto medico del governo, Sir Patrick Vallance, sabato durante un paio di interviste tv. Secondo l’organismo esecutivo del ministero della Salute britannico l’epidemia durerà fino alla primavera 2021, con un rallentamento nei mesi estivi. Ma in autunno e inverno il picco potrebbe tornare prepotentemente.

Londra (getty images)

 

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