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Curiosita

Covid-19, Alberto Balocco: “Pronti a far fronte anche alle esigenze delle festività”

Alberto Balocco, presidente ed Ad dell’omonima azienda, si è espresso in merito agli effetti del Covid-19 sulla sua produzione. Per il noto imprenditore la Pasqua va festeggiata.

Quarantena non vuol dire abbandonare le tradizioni. Con molta probabilità la scadenza del lockdown fissata per il 3 aprile verrà prorogata dopo Pasqua. Ciò significa che una delle ricorrenze più sentite dal popolo italiano verrà trascorso senza recarsi al ristorante o organizzando feste tra amici. Ciò non significa, però, che nonostante l’emergenza sanitaria non sia concesso un attimo di felicità. È ciò che sostiene anche Alberto Balocco, presidente ed Ad dell’omonima azienda dolciaria. Ovviamente il suo è un discorso molto più ampio e pratico. Il noto imprenditore ha rappresentato che in questo momento la sua attività, per lo più caratterizzata dalla vendita di prodotti di ricorrenza, sarebbe in aperta crisi. Ciò deriverebbe dal fatto che quasi tutti gli ordini da parte delle catene di supermercati sarebbero stati annullati per dare spazio nei magazzini a beni di prima necessità.

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Covid-19, Balocco non si arrende: accordo con i supermercati per festeggiare la Pasqua con i prodotti di ricorrenza

Alberto Balocco (foto dal web)

Alberto Balocco, presidente ed Ad dell’omonima azienda dolciaria, ha reso noto come l’attuale momento stia incidendo negativamente sul suo fatturato. Proprio adesso, in prossimità della Pasqua, che di norma è invece uno dei periodi più proficui per l’azienda. Il motivo risiede nel fatto che molti ordini da parte delle grandi catene sono stati annullati. Ed infatti, i supermercati all’interno dei loro magazzini tendono a mantenere prodotti di prima necessità. Ciò ovviamente va a discapito di colombe e uova di cioccolato.

Il presidente dell’azienda di Fossano, in provincia di Cuneo, ha rappresentato che al momento risultano in crescita solo le vendite di lieviti e farine. Diretta conseguenza del maggior tempo trascorso in casa dagli italiani che ovviamente li porta a produrre cibi come pizze e dolci che prima dell’emergenza acquistavano già pronti.

Seppur, dunque, l’attività procede su questo frangente quello più redditizio dei lieviti di ricorrenza è fermo. Oltre al problema dell’annullamento degli ordini si aggiunge il fatto che le catene di supermercati non dedicano a questi prodotti un posto fisso sugli scaffali. A maggior ragione adesso che preferiscono dare spazio a viveri essenziali. Mutate sono anche le modalità di acquisto dei consumatori che adesso in fretta e furia effettuano la spesa per evitare il più possibile i contatti.

Alberto Balocco ha dichiarato di volere un accordo con i supermercati e fare in modo che gli italiani in un periodo così difficile riescano comunque a poter festeggiare la Pasqua.

Covid-19 parla Alberto Balocco: “Noi siamo pronti a far fronte anche alle esigenze delle festività”

Sul punto Alberto Balocco ha dichiarato: “Noi siamo pronti a far fronte anche alle esigenze delle festività pasquali anche perché proprio quest’anno – riporta Il Corriere della Seraprobabilmente la maggior parte degli italiani sarà costretta a passare le festività a casa“. Il presidente dell’azienda dolciaria, come poc’anzi rappresentato ha dichiarato che è importante in questo momento il conforto dei più piccoli con le uova di Pasqua e degli adulti con la colomba. Ovviamente, ha aggiunto, che è importante trovare un accordo sulle vendite con le catene di supermercati perché di norma gli acquisti dei prodotti pasquali avviene a due settimane dalla ricorrenza. A sostegno delle imprese come la Balocco è intervenuta anche la Ministra Teresa Bellanova che ha lanciato sui social, riporta Il Corriere della Sera, l’hastag #iononrinuncioalletradizioni.

Il problema non è solo delle aziende dolciarie: momento critico per allevatori e ristoratori

Ma non è solo l’industria dolciaria a levare un grido d’aiuto. Gli allevatori ovocaprini, infatti, sono preoccupati per le vendite della carne d’agnello, in questo periodo altamente consumata. Come anche i ristoratori che hanno registrato l’annullamento di tutte le prenotazioni.

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(Getty Images)

Un periodo che per molti avrebbe rappresentato grande fonte di guadagno è in crisi. Ciò per due ordini di ragioni. Il primo è il possibile prolungamento della quarantena oltre il 3 aprile. Il secondo risiederebbe nel fatto che numerose famiglie non possono permettersi di destinare anche solo pochi euro ad un prodotto non essenziale come uova di Pasqua e colombe.

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