Covid19%2C+biomarcatori+prevedono+il+tasso+di+mortalit%C3%A0+dei+contagiati
yeslifeit
/2020/05/21/covid19-biomarcatori-predittivi-mortalita/amp/
News

Covid19, biomarcatori prevedono il tasso di mortalità dei contagiati

Covid19, Biomarcatori predittivi del tasso di mortalità dei contagiati sono stati scoperti dagli scienziati dell’ospedale di Wuhan

Studi Covid19 – Pexels

Secondo uno studio degli scienziati dell’ospedale Tongji di Wuhan esiste un modo in grado di prevedere la mortalità dei pazienti COVID19 con una precisione superiore al 90%, selezionando tre biomarcatori. E’ possibile leggere la scoperta su Nature Machine Intelligence.

La valutazione clinica rapida e precoce della gravità COVID-19 dei pazienti è vitale. Tuttavia, non esiste un utile biomarcatore predittivo per distinguere i pazienti che richiedono cure mediche immediate e per stimare il tasso di mortalità associato.

I dottori Yuan Ye, Xu Hui e Li Shusheng dell’Università Huazhong di Scienza e Tecnologia di Wuhan, Cina, hanno analizzato i campioni di sangue di 485 pazienti della città di Wuhan per identificare marcatori significativi del rischio di mortalità.

Hanno raccolto campioni di sangue da pazienti COVID-19 nell’ospedale di Tongji. Dei 375 casi inclusi nell’analisi, 201 sono guariti e sono stati dimessi dall’ospedale, mentre i restanti 174 pazienti sono deceduti.

LEGGI ANCHE -> Bufera tra virologi, Tarro querela Burioni e due giornalisti

Covid19, Biomarcatori predittivi: quali sono i 3 principali

Scienziati di Wuhan – Pexels

Gli autori hanno progettato un approccio matematico basato su algoritmi di apprendimento automatico ideati per identificare i biomarcatori più predittivi della mortalità dei pazienti.

Gli scienziati hanno interpretato il problema come compito di classificazione. Gli input includevano informazioni di base, sintomi, campioni di sangue e i risultati degli esami di laboratorio di un gruppo che comprendeva pazienti generali e critici.

Attraverso l’ottimizzazione, questo classificatore mira a rivelare i biomarcatori più cruciali che distinguono i pazienti a rischio imminente. Si allevia così l’onere clinico e potenzialmente si riduce il tasso di mortalità.

Il modello ha selezionato i livelli di deidrogenasi lattica (LDH), linfociti e proteine ​​C-reattive ad alta sensibilità (hs-CRP). Sono questi i tre biomarcatori più cruciali che distinguono i pazienti a rischio imminente. In particolare, livelli relativamente elevati di LDH da soli sono fondamentali nel distinguere la maggioranza dei casi che richiedono cure mediche immediate.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici anche su sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter 

Individuazione Biomarcatori – Pexels

Questa scoperta è coerente con le attuali conoscenze mediche riguardo livelli elevati di LDH. Essi infatti sono associati alla rottura del tessuto che si verifica in varie malattie, inclusi disturbi polmonari come la polmonite.

LEGGI ANCHE -> Coronavirus, tornano gli italiani bloccati sulle navi da crociera

Recent Posts

Perchè visitare una capitale Europea in primavera?

La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…

2 mesi ago

Problemi di umidità: l’importanza di eliminare definitivamente la muffa sui muri

La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…

2 mesi ago

Strumenti rivoluzionari di CapCut per rimuovere lo sfondo dai video Scholar

Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…

3 mesi ago

Ho i denti sensibili: cosa posso fare?

Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…

3 mesi ago

Montascale per anziani, perché è importante conoscere i (reali) benefici

Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…

4 mesi ago

Rimedi per naso chiuso: cosa c’è da sapere sui decongestionanti nasali

Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…

5 mesi ago