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Televisione

Oggi è un altro giorno, i Nomadi: “Quello che dicevano di noi è irripetibile”

Il complesso musicale più longevo al mondo dopo i Rolling Stones sono i Nomadi. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno c’è un componente della mitica band emiliana: Beppe Carletti.

Beppe Carletti, componente della mitica band I Nomadi, è ospite durante la puntata del 5 maggio di “Oggi è un altro giorno”, la trasmissione del pomeriggio di Rai Uno del pomeriggio.

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Di noi dicevano cose irripetibili, dicevano che eravamo sporchi ma i nostri capelli erano più puliti di chi li aveva corti“. Esordisce così Beppe Carletti, in collegamento con lo studio di Oggi è un altro giorno.

Oltre ai capelli i valori in cui i Nomadi hanno sempre creduto erano quelli dell’amore e del rispetto verso il prossimo. Durante la loro lunga carriera i Nomadi hanno anche lavorato con il mitico Totò. “Lui ci ha salutati con la mano – racconta – e già si vedeva che non stava molto bene“.

Beppe Carletti racconta della sua infanzia e della miseria che ha portato con sé il dopoguerra. “La miseria la stringevi con le mani“, ha raccontato. “Non avevamo niente ma avevamo tutto perché avevamo voglia di divertirci con quello che avevamo. Non c’era nessuno che invidiava l’altro, eravamo tutti poveri. Quei momenti li ho vissuti e li rimpiango anche un po’“.

In questo contesto di povertà è nato l’amore per la musica di Beppe Carletti. “Conoscevo solo gli strumenti che suonava la banda musicale del mio paese – racconta – così tamburellavo ma avevo molto talento“.

Tra le canzoni dei Nomadi c’è quella che più ha avuto fortuna ma che è anche stata molto chiacchierata: “Dio è morto”. “Quando abbiamo presentato questa canzone e abbiamo detto il titolo – racconta – ci hanno tirato i sassolini. Ricordo anche in una festa di paese che appena sceso dal palco un signore mi ha avvicinato dicendomi di ricordare che Dio non era morte”.

Tuttavia la canzone ha avuto una fortuna incredibile e il testo è stato compreso anche da Radio Vaticana che ha iniziato a trasmetterla.

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Il 1992 è un anno molto brutto per la storia dei Nomadi perché Augusto, uno dei componenti della band, è morto. “Ne abbiamo fatte tante – racconta – sono stati 16 anni bellissimi. Il gruppo per noi era una famiglia“.

Per di più Beppe Carletti ha fatto un gesto d’amore incredibile nei confronti dell’amico Augusto che era finito in ospedale per una malattia incurabile: non gli disse nulla della sua malattia ma lo convinse che si trattava di una pleurite e che avrebbe potuto farcela.

Augusto si esibì per l’ultima volta l’8 agosto del 1992.

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