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Esteri

Crisi Migranti, in 8mila a Ceuta: la Spagna risponde con l’esercito

Accorso nell’enclave autonoma spagnola, il premier Pedro Sánchez ha promesso: “L’ordine sarà ristabilito quanto prima.”

Crisi migratoria a Ceuta, città autonoma spagnola situata nel Nordafrica. Sono circa 8mila i migranti, tra cui donne e bambini, che hanno varcato irregolarmente il confine – solitamente blindato – dell’enclave della Spagna in meno di 48 ore; insieme a Melilla una delle principali porte di accesso verso la tanto anelata Europa. Secondo quanto riporta la BBC, i migranti, di cui si contano almeno 1.500 minori, provengono principalmente dal vicino Marocco. La risposta della Spagna non è tardata: la Penisola iberica ha immediatamente schierato l’esercito.

Le immagini che circolano sui vari social networks sono difficili da dimenticare. Gli scatti ritraggono una scioccante realtà: quella di migliaia di persone disperate, in viaggio a nuoto, spinte dalla speranza di incontrare un nuovo mondo. La foto più commovente ritrae il salvataggio di una bimba di poche settimane grazie all’intervento di un sommozzatore della Guardia Civile.

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Una crisi migratoria senza precedenti

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Il bilancio iniziale delle autorità locali riporta di aver già rispedito in patria almeno 4.800. La cifra è poi salita a 5.800, secondo le ultime dichiarazioni del Ministero dell’Interno spagnolo. La notizia è stata confermata anche dal premier Pedro Sánchez al Congresso. Accorso sul posto, il primo ministro spagnolo ha promesso di “ristabilire l’ordine” quanto prima. Si tratta di una una crisi migratoria senza precedenti: la capitale spagnola è attualmente in ginocchio, piegata nella gestione di un numero inconcepibile di nuovi arrivi in un territorio di appena 18,5 km² per 85.000 abitanti.

Di fronte alla crisi migratoria a Ceuta e alla mancanza di vigilanza dei confini da parte del Marocco, il messaggio del vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas è trasparente: “L’Unione Europea non si lascerà intimidire da nessuno […] non sarà vittima di tattiche.” Una situazione davvero fuori controllo se si pensa all’aggiunta del rischio pandemia. In merito, la Spagna ha espresso immensa preoccupazione per la salute dei residenti dell’enclave nel Nordafrica, indicando l'”ingresso irregolare” quale potenziale fattore scatenante per nuovi focolai di infezioni SARS-CoV-2.

I comunicati ufficiali della Spagna, ipotizzano che il via libera al confine potrebbe essere in realtà la “vendetta di Rabat” contro l’accoglienza sanitaria di Madrid al movimento per l’indipendenza del Sahara Occidentale, nemico secolare del Marocco.

Fonte BBC

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