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Un nuovo ceppo di coronavirus scoperto negli USA

Alcuni scienziati americani hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus che si diffonde con estrema rapidità.

Coronavirus (Getty Images)

Un nuovo ceppo di coronavirus è stato individuato dagli scienziati del Alamos National Laboratory, il problema principale sarebbe legato al fatto che a quanto pare, rispetto a quelli analizzati ad inizio pandemia da Covid 19, questo sarebbe molto più veloce a diffondersi e quindi molto più contagioso.

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Il nuovo ceppo di coronavirus

coronavirus (Foto di Pete Linforth-Pixabay)

La notizia, rilanciata dall’autorevole Los Angeles Time, è stata proposta la prima volta sul sito BioRxiv dalle sue pagine infatti i ricercatori del mondo condividono il proprio lavoro con i colleghi. Il noto portale scientifico ha pubblicato la settimana scorso lo studio in cui, secondo i ricercatori, appare evidente che questo nuovo ceppo mutato di coronavirus abbia fatto la sua comparsa in Europa a febbraio riuscendosi poi a spostarsi molto rapidamente fino a portare il suo contagio verso la costa orientale degli Stati Uniti diventando ormai in tutto il mondo il virus più diffuso e dominante rispetto agli altri. La preoccupazione degli scienziati riguardo questo nuovo ceppo di coronavirus nasce innanzitutto dalla rapidità della sua diffusione di questo nuovo ceppo e poi dalla vulnerabilità delle persone ad essere nuovamente attaccati dopo aver superato il primo virus. I ricercatori hanno capito che il Covid 19 ha subito ben 14 mutazioni da quando il virus primario è comparso. Lo studio pubblicato dal Alamos National Laboratory non ha però definito se il nuovo ceppo di coronavirus che è stato individuato sia potenzialmente più letale rispetto a quello originale.

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coronavirus (Foto di Tumisu-Pixabay)

I pazienti che si sono infettati sembra che abbiano una carica virale più alta ma da un’analisi condotta dall’University of Sheffield, che collabora con il laboratorio nel Nuovo Messico insieme alla Duke University, ha rivelato su un campione di 447 contagiati un tasso di ricovero simile a quello del primo ceppo.

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