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Riscaldamento globale, nuovo studio rivela dei dati rimasti errati per anni

Un team di esperti ha redatto un nuovo studio che cataloga il trend del riscaldamento globale dal 1850 ad oggi: rilevate discrepanze nei dati sino ad ora raccolti.

(Getty Images)

Una nuova ricerca sul riscaldamento globale ha mostrato come alcuni dati di monitoraggio sul fenomeno siano stati sottostimati. Nello specifico, pare che dal 1850 ad oggi si sia registrata un costante aumento del riscaldamento. Eppure nel pacchetto di numeri rilevati dal 1998 al 2012 si rilevava un drastico abbassamento. Fenomeno che nonostante la sua inusualità non aveva catturato l’attenzione della comunità scientifica. A condurre la ricerca, oggi, un team di esperti cinesi il quale si è avvalso di un ampio database ricomprendente le temperature rilevate a livello globale dalla seconda metà del 1800 al 2018. Spiegato il motivo di quello strano trend del global warming sul finire degli anni ‘90.

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Riscaldamento globale, nuovo studio rivela anomalie dei dati sottovalutate per anni

(Getty Images)

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All’interno dello studio sono stati raccolti tutti i dati sule temperature, terrestri e marine, dal 1850 al 2018. Una vera e propria rivoluzione, considerato che sino ad oggi nessuna impresa di tal genere era stata mai tentata. Questo, riporta la redazione del Global Times, quanto posto in essere dal team di scienziati cinesi coordinati da Li Qingxiang, professore della School of Atmospheric Sciences e Key Laboratory of Tropical Atmosphere-Ocean System dell’Università di Sun Yat-Sen.

Quanto alle rilevazioni terrestri la catalogazione è stata curata interamente da un gruppo del Paese del Dragone. Quelle marine, invece, dalla statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration.

Dallo studio è emerso che la temperatura della superficie terrestre, ogni dieci anni dal 1950, sarebbe aumentata di 0,137 gradi. Invece, sino ad oggi, i dati parlavano di un +0,128.

Secondo Li Qingxiang, tale discrepanza è addebitabile al fatto che alcune zone del Pianeta non erano accuratamente sorvegliate. Si parla dell’Artico, ad esempio, o degli altopiani tibetani. Variabili che, invece, avrebbero dovuto essere prese in considerazione stante la loro incidenza. La ricerca da lui guidata, ha rilevato come questa pecca abbia sino ad oggi impedito alla comunità scientifica di riuscire a valutare con completezza il fenomeno del cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature dettato dalla rivoluzione industriale.

L’importanza dello studio, che adesso in sé raccoglie un set completo di informazioni, risiede proprio nell’aver rilevato la discrepanza grazie ad un’attenta analisi che sino ad oggi non era stata effettuata. Specialmente a causa di una sottostima dei dati nel corso del periodo 1998/2012. Si pensò che in quel lasso di tempo il riscaldamento globale avesse subito una frenata. Con lo studio di Li, invece, tale versione ottimistica è stata smontata eliminando l’idea che il global Warming in quel periodo si fosse placato.

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(Getty Images)

Il professor Li, riporta la redazione del Global Times, ha chiosato riferendo che la maggior parte delle inesattezze sarebbe derivata, quindi, da una scarsa considerazione di porzioni del Pianeta ridotte, come quella del ghiaccio Artico.

M.S.

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