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Cronaca

Omicidio-suicidio a Treviso, la lettera d’addio: “È autistico, che vita farà?”

Emergono i dettagli della straziante lettera d’addio scritta da Egidio Battaglia, prima di uccidere suo figlio di due anni e suicidarsi. “È autistico, che vita farà?”

Egidio Battaglia -Facebook

Due pagine in cui confessa tutti i timori e la disperazione per la diagnosi del figlio. Le ultime parole di Egidio Battaglia, 43enne di Castello di Godego, sono tutte racchiuse qui, nella lunga lettera d’addio che ha scritto prima del dramma. “Che vita farà quando sarà grande?“, una domanda senza risposta, che ha portato l’uomo a uccidere il piccolo Massimiliano, di appena 2 anni, per poi togliersi la vita.

Sono preoccupato per il suo futuro – scriveva – È la migliore creatura che potesse venire al mondo, ma quando non avrà più i genitori, cosa farà?”. Sarebbe quindi confermato il movente dell’omicidio-suicidio avvenuto due giorni fa in provincia di Treviso. Il malessere espresso da Egidio, riguarda la non accettazione del deficit cognitivo del suo bimbo, che di recente aveva scoperto avere una forma di autismo.

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Omicidio-suicidio, la dinamica del dramma

Agenti di Polizia – Getty Images

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La tragedia si è consumata la mattina del 20 febbraio. I corpi di padre e figlio sono stati trovati nel loro appartamento in piazza Città di Boves. A dare l’allarme il padre di Egidio, Fortunato, e il fratello Simone, che non vedendoli arrivare per pranzo si erano recati a casa loro, e da una finestra hanno intravisto il cadavere del piccolo Massimiliano.

Alle forze dell’ordine, la scena era subito apparsa compatibile con un omicidio-suicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Egidio Battaglia avrebbe strangolato il bambino e poi si sarebbe suicidato, tagliandosi la gola. I loro corpi erano sul pavimento del bagno a poca distanza l’uno dall’altro.

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Castello di Godego – Facebook

Ancora sotto shock la moglie, Adriana Gargalic. La donna stava lavorando all’ospedale di Castelfranco Veneto dove è fisioterapista. Colta da un malore quando le è stato comunicato quanto avvenuto, è ora seguita da una psicologa.

A Castello di Godego, ancora nessuno si capacita di quanto è successo. Egidio lavorava come operaio montatore in un’azienda di Galliera Veneta. Era conosciuto da tutti ed è stato descritto come una persona amabile, gentile, innamorato della moglie e del suo bambino.

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