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Come prevenire l’Alzheimer con una dieta specifica: la scienza alimentare ci viene incontro

Molti studi sostengono che una buona alimentazione ed uno stile di vita salutare siano il modo migliore per combattere l’insorgenza delle malattie degenerative tra cui l’Alzheimer

Anziano (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

I dati pubblicati sul sito del Ministero della Salute sono allarmistici e parlano chiaro: “Le stime più recenti a livello internazionale indicano che nel mondo vi sono circa 35,6 milioni di persone affette da demenza. 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso di demenza diagnosticato ogni 4 secondi”.

Il numero di persone con demenza, principalmente Alzheimer, dovrebbe triplicare nei prossimi 40 anni, e ad essere più colpite sempre più le donne. Si parla di 900 milioni di persone sopra i 60 anni affette dalla malattia solo nel 2015.

Ovviamente sappiamo che il maggior fattore di rischio legato a questa specifica patologia è l’età e nella nostra società che invecchia ogni anno di più questo non può che portare a pesanti costi per la sanità pubblica nazionale.

Le strategie terapeutiche a disposizione per l’Alzheimer sono di tipo farmacologico e psicosociale. Queste patologie cronico-degenerative hanno però bisogno di una gestione integrata della malattia che deve puntare anche su una cura preventiva già negli anni giovanili. Indispensabile una buona dieta alimentare e allenamento del cervello, oltre che del fisico in generale.

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Combattere l’Alzheimer grazie a una dieta ricca di questi alimenti

Pesce azzurro fonte di Omega 3 (Foto di monicore da Pixabay)

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Recenti studi hanno dimostrato che la comparsa dell’Alzheimer sia associato all’aumento della proteina beta-amiloide contenuta nel sangue. Questa porta all’aumento sproporzionato dei processi ossidativi anche a carico delle terminazioni nervose centrali e periferiche che irradiano il sistema mnemonico.

Anche Fondazione Umberto Veronesi lotta da anni per cercare di coinvolgere la popolazione in un processo di miglioramento che parte fin da giovanissimi. Un processo fatto di informazione e cura di sé stessi, visto le ricadute che questo ha poi sulla collettività.

L’Alzheimer si associa ai processi di ossidazione e infiammazione, e un’alimentazione che ne contrasta quindi questo meccanismo può sicuramente avere una buona incidenza riguardo il procedere della malattia. Tra le fonti che maggiormente sono responsabili di questa dinamica sicuramente i grassi saturi Omega 3 e 6 – la dose consigliata negli adulti è di 1600 mg al giorno per gli uomini e 1100 mg per le donne – vitamina E, C, D e B12.

Quindi sì agli alimenti che tra tutti maggiormente li contengono come cereali integrali, verdure a foglia verde, legumi, ma soprattutto frutta a guscio, pesce azzurro e olio d’oliva. Tutti prodotti che sono presenti in larga misura nella nostra dieta mediterranea e sono per tanto facilmente reperibili in commercio.

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Camminata veloce (Foto di pasja1000 da Pixabay)

No secco invece a zuccheri raffinati, carne rossa, alcool, fumo e sedentarietà. Una vita equilibrata con un’alimentazione bilanciata e controllata sono il cardine di tutto questo. Ma accompagnare questa buona abitudine a lunghe passeggiate non può far altro che tenere a bada questa nuova malattia del secolo che tanto ci affligge.

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