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Esteri

Doloroso addio all’Apple Daily: a ruba l’ultima edizione

Ore di fila e pianti per l’acquisto dell’ultimo numero dell’Apple Daily: il saluto definitivo al quotidiano pro-democrazia.

Un frenetico giovedì (24 giugno) per Hong Kong, 7,5 milioni di abitanti. Sin dalle prime ore dell’alba, lunghe code di persone, tutte in fila per acquistare l’ultimo numero cartaceo dell’Apple Daily. Fondato da Jimmy Lay il 20 giugno 1995, il quotidiano pro-democrazia, l’ultimo notiziario dell’opposizione a essere rimasto su piazza, si vede costretto a chiudere i battenti dopo 26 anni. La notizia è stata confermata dalle autorità locali. Nelle fonti ufficiali, citate dal Guardian, si legge che oggi la maggior parte dei residenti si è riunita per dare l’ultimo doloroso addio sotto la pioggia. In netto contrasto contro il governo della città e del regime cinese, il quotidiano aveva difatti preannunciato il termine delle attività sia cartacee sia online. Nella nota dichiarazione seguente agli arresti, il quotidiano aveva asserito la vendita di oltre 500mila copie invece delle abituali 80mila.

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Il fondatore e proprietario di Apple Daily è in carcere dal mese di dicembre; ,mentre l’amministratore delegato e il caporedattore dal raid dello scorso giovedì, il capo redattore editoriale da meno di 24 ore. Il blitz ha mobilitato 500 agenti: i 5 dipendenti sono stati arrestati con l’accusa di collusione con forze straniere con conseguente minaccia alla sicurezza nazionale: una mossa utilizzata dalle autorità governative per reprimere qualsiasi forma di dissenso.

A tal proposito, le forze dell’ordine locali hanno mostrato più di 30 articoli pubblicati dal quotidiano pro-democrazia come prova della tesi di una potenziale cospirazione per imporre sanzioni straniere a Hong Kong e alla Cina. Oltre all’arresto, la polizia ha congelato i beni dell’azienda per un valore di circa 2,3 milioni di dollari. Le foto circolanti in rete ritraggono l’immensa folla dispersiva di lettori: radunati la sera prima attorno all’edificio della sede redazionale la sera prima, i sostenitori hanno trascorso ore sotto la pioggia tra messaggi di ringraziamento davanti al portone d’ingresso, nonché saluti al personale riunito alle finestre e ai balconi illuminati con le luci delle torce.

“L’Apple Daily è morto”, così ha scritto il vice direttore del giornale Chan Pui-man; e insieme al quotidiano anche la libertà di stampa, “vittima della tirannia.”

Fonte The Guardian

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