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Covid-19, monitoraggio settimanale Iss: cala l’indice Rt, stabile l’incidenza

Dati in miglioramento, seppur lieve, quelli rilevati dall’Iss nel suo ultimo monitoraggio settimanale sull’epidemia da Covid-19: in calo l’Rt e nessuna variazione nell’incidenza.

(Getty Images)

Dopo settimane in cui la curva epidemiologica ha mostrato una costante risalita, il monitoraggio di questa settimana dell’Iss in uno al Ministero della Salute ha rilevato un’inversione di tendenza. Diversamente dai dati del periodo precedente è stato rilevato un calo dell’indice Rt ed una mancata variazione dell’incidenza.

Covid-19, monitoraggio Iss: cala l’indice Rt e resta stabile l’incidenza

(Getty Images)

L’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute hanno pubblicato anche questa settimana il consueto monitoraggio relativo alla pandemia in Italia.

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Da quanto emerso, per la prima volta dopo settimane, si sarebbe registrata un’inversione di tendenza. I continui aumenti dei valori hanno lasciato spazio ad un calo dell’Rt medio giunto a 1,31 (range 1,00 – 1,83), rispetto alla scorsa settimana dove si attestava all’1,56. L’incidenza settimanale si sarebbe stabilizzata a 2.011 casi ogni 100mila abitanti, rispetto ai 1.988 casi ogni 100mila abitanti della precedente rilevazione. Tuttavia, l’Iss avrebbe sottolineato come numerose Regioni abbiano avuto problemi nell’inoltro dei dati, pertanto è possibile che i valori di questa settimana possano essere “sottostimati”.

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A non essere variato il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva pari al 17,3%, in luogo dell’17,5% della scorsa settimana. Diversa la situazione dell’occupazione nelle aree mediche che giunge al 31,6% a fronte del 27,1% rispetto al precedente monitoraggio. Entrambi i valori sono oltre la soglia d’allerta, fissata per le aree mediche al 15% e al 10% per i reparti di terapia intensiva.

Ad oggi sono sette Regioni e Province autonome che sarebbero state inserite nelle zone a rischio alto, ma ben tre di queste a causa di parziali informazioni fornite a causa dei dati incompleti comunicati. Undici sono, invece, si legge sul sito dell’Iss, classificate a rischio moderato, cinque delle quali ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Tre le Regioni e Province autonome considerate a basso rischio.

Infine, sono quindici le Regioni e Province autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza, tre quelle che ne riportano molteplici.

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