Covid-19, il bollettino del 9 ottobre: 28 nuovi decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, venerdì 9 ottobre, ha diffuso i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Covid-19 Mappa regione Italia
(Ministero della Salute)

Pubblicati i nuovi dati relativi all’epidemia da Covid-19 diffusasi nel nostro Paese. Stando alla tabella sanitaria odierna del Ministero della Salute, i casi di contagio sono saliti a 343.770, ossia 5.372 unità in più rispetto a ieri. Ancora in crescita anche i soggetti attualmente positivi che ammontano a 70.110 (+4.158) ed i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 387 in totale e 29 in più di ieri. Sale il numero dei guariti dall’inizio dell’emergenza, giunto a 237.549 con un incremento di 1.186 unità rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore si sono registrate 28 vittime che hanno portato il bilancio complessivo dei decessi a 36.111.

La Regione Calabria, si legge nelle note, ha comunicato che dei 42 casi positivi di oggi, 3 sono migranti.

Covid-19, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di giovedì 8 ottobre

Coronavirus
(Getty Images)

Il Ministero della Salute ha reso noto nella giornata di ieri che i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 338.398. Di questi risultavano essere attualmente positivi 65.952 soggetti, mentre erano 358 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il numero dei guariti era giunto a 236.363. Registrato un aumento anche delle vittime che hanno portato il bilancio complessivo dei decessi a 36.083.

La Regione Basilicata, si leggeva nelle note, comunicava che due dei nuovi positivi si riferivano a soggetti residenti in isolamento in Puglia, ma che avevano utilizzato laboratori accreditati in Basilicata per la diagnosi del Sars CoV-2. La Sicilia  comunicava che dei 259 nuovi positivi, 1 era un migrante. Infine, l’Umbria  segnalava che i casi testati di mercoledì erano 130.552 e non come erroneamente digitato 135.552; il dato corretto è quello riportato, ossia 131.965.

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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di mercoledì 7 ottobre

Il Ministero della Salute, nella giornata di mercoledì, ha reso noto che i casi di contagio erano saliti a 333.940. Ancora in crescita anche i soggetti attualmente positivi 62.576, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva: ieri  337. Il numero dei guariti era giunto a 235.303. Si registrava un aumento anche delle vittime che portavano il bilancio  dei decessi dall’inizio dell’emergenza a 36.061.

La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, segnalava la sottrazione di un caso comunicato il 5/10, già in carico ad altra regione. La Basilicata, invece, rendeva noto che 10 dei nuovi casi positivi si riferivano a soggetti residenti in isolamento in Puglia, ma che avevano utilizzato laboratori accreditati in Basilicata per la diagnosi del Sars CoV-2.

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Covid-19, Pierluigi Lopalco: “In principio no alle mascherine? Perché non c’erano”

“Qual è il motivo per cui all’inizio dell’emergenza la comunità scientifica aveva detto ai cittadini di non indossare le mascherina? Semplicissimo, ve lo spiego io. Perché non c’erano“. Queste le parole del professor Pierluigi Lopalco, ospite della trasmissione Piazzapulita in onda su La7. Dichiarazioni molto pesanti, considerato l’attuale frangente in cui gli esperti addirittura ne predicano l’obbligo di utilizzo anche all’aperto. Il responsabile della gestione dell’emergenza sanitaria per la regione Puglia ha affermato: “Nella fase di prima emergenza la priorità era consegnare le mascherine agli operatori sanitari”, ma ha tenuto a precisare: “Io però non l’ho mai detto“.

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Covid-19, il ministro Boccia: “Chiusura delle Regioni? Ipotesi non esclusa”

Fino a quando non verrà prodotto il vaccino, con il virus bisognerà convivere. L’invito delle autorità è sempre il medesimo, quindi: rispettare le norme di prevenzione, come indossare la mascherina, mantenere le distanze ed ricordarsi di lavare spesso le mani. Al momento sono queste le armi con cui è possibile domare il Sars-Cov2.

Eppure un velo di sconforto avvolge il Paese che, da due settimane a questa parte ha iniziato a registrare un notevole incremento dei casi di contagio da Covid-19. Circostanza che desta non poche preoccupazioni in ordine alla possibilità che venga disposto un nuovo lockdown generalizzato. Tuttavia esperti e politici ritengono che questa sia un’ipotesi da escludere, in quanto tale misura ripetuta infliggerebbe il colpo di grazia ad un Italia già in ginocchio.

Diverso è se si parla di chiusure a livello locale. Sul punto, ai microfoni della trasmissione radiofonica The Breakfast Club in onda su Radio Capital, si è espresso il Ministro Francesco Boccia. “L’ipotesi di limitare gli spostamenti tra le Regioni non può essere esclusa. In questo particolare momento non si può escludere nulla. Abbiamo il dovere – ha affermato il Ministro- di difendere lavoro e salute ad ogni costo“.

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Queste le parole di Boccia il quale ha proseguito affermando: “La mobilità tra regioni deve essere preservata, ma è necessario tenere sotto controllo il quadro generale costantemente. Appena si accende una spia è d’obbligo un’azione di intervento“.

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