Il significato spirituale dell’equinozio d’autunno

Il sole inizia ad abbassarsi nel cielo, mentre le notti diventano più lunghe e più fredde, per non parlare dei colori, in constante mutamento: sono i segni che l’estate è giunta al termine nell’emisfero settentrionale. Oggi, sull’Europa Centrale, arriva l’equinozio d’autunno, parola che deriva dal latino e significa “notte uguale”, ossia la data in cui la notte è il giorno si dividono equamente le 24 ore.

Molte culture antiche vedevano le stagioni non solo come punti chiave nel ciclo della vita in natura, ma anche come messaggio molto più profondo e indirizzato all’umanità, riconoscendo in esse la saggezza terrestre: il solstizio d’inverno, l’equinozio di primavera, il solstizio d’estate e l’equinozio d’autunno. Tutte fasi illuminate di un viaggio spirituale interiore, un ciclo che l’individuo porta dentro di sé.

A livello spirituale, l’autunno rappresenta il periodo del raccolto, un momento per riconoscere l’abbondanza come stato naturale dell’essere. Le vite umane sono composte da vari cicli di crescita, in cui si raccoglie, si muore e si rinasce proprio come accade in natura.

In un certo senso, l’autunno è il periodo dell’anno in cui ogni essere umano dovrebbe crearsi uno spazio interiore per accogliere tutto ciò che verrà nel proseguo dell’anno, dando vita ad un terreno fertile in cui far crescere le visioni interiori più grandi. Purtroppo, quasi nessuno la fa. Invece, bisognerebbe rimanere in silenzio e ascoltare ciò che sta cercando di emergere dal profondo, in modo da evitare di addormentarsi o riposare nel freddo e nell’oscurità.

Il significato dell’equinozio autunnale per una persona che percorre il sentiero spirituale è il periodo dell’anno in cui si attiva un nuovo ciclo di crescita. Quando un essere umano diventa silenzioso e riposa, sta lasciando spazio ad una visione più ampia della vita.

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