Biodiversità del pianeta: le Nazioni Unite delineano gli obiettivi per il 2030

Per prevenire la distruzione della biodiversità del pianeta, il 30% della terra e dei mari dovrebbe essere protetto nel prossimo decennio. Questa è una delle proposte della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) per proteggere le piante e la fauna selvatica della Terra. I governi dovrebbero adottare una nuova serie di obiettivi sulla biodiversità durante i colloqui a Kunming, in Cina, prevista ad ottobre 2020.

Nell’ambito degli obiettivi di Aichi, stabiliti nel 2010, i governi concordarono di impedire l’estinzione delle specie minacciate entro il 2020 e di migliorare il loro stato di conservazione. Ma un importante rapporto dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) nel maggio dello scorso anno avvertì che l’estinzione delle specie stava accelerando a causa del veloce deterioramento degli ecosistemi.

Il rapporto rilevò che un milione di specie animali e vegetali sono minacciate dall’estinzione, con i cambiamenti climatici identificati come il terzo fattore trainante dopo i cambiamenti nell’utilizzo del suolo e del mare e lo sfruttamento diretto degli organismi.

L’incontro di Kunming sarà un momento importante per il mondo. Bisognerà definire una strategia globale per la protezione della biodiversità. La bozza del testo presenta una serie di obiettivi, che saranno discussi e probabilmente modificati dai governi. Uno degli obiettivi proposti è che le aree protette coprano almeno il 30% delle quelle terrestri e marittime, con almeno il 10% sotto una rigorosa protezione entro il 2030.

Alcuni governi hanno già sostenuto la protezione del 30% delle terre e degli oceani. Carlos Manuel Rodriguez, ministro dell’Energia e dell’Ambiente del Costa Rica e uno dei firmatari dell’iniziativa, ha affermato che il progetto è “il punto di partenza per una discussione significativa”.

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