Coronavirus, il presidente biologi: “Mi auguro che questa frenesia finisca”

Il presidente dei biologi in Italia Vincenzo D’Anna ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione radiofonica I Lunatici in merito al coronavirus.

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(Getty Images)

Il numero dei contagi da coronavirus è salito ancora superando la soglia dei 230, mentre sono sette le vittime, tutte persone anziane con patologie pregresse. Nelle ultime ore si sono registrati i primi casi anche in Sicilia ed in Toscana, circostanza che sicuramente ha preoccupato la popolazione. In merito alla diffusione del Covid-19 ha rilasciato alcune dichiarazioni il presidente dei biologi in Italia Vincenzo D’Anna, intervenuto ai microfoni della trasmissione I Lunatici, in onda su Rai Radio 2.

Coronavirus, il presidente dei biologi D’Anna: “Bisognerebbe parlare alla gente in maniera meno catastrofica”

Bisognerebbe parlare alla gente in maniera meno catastrofica e più pacatamente. È tutto fermo, tutto paralizzato: la Borsa ha bruciato circa 40 miliardi di euro, ricchezza che se ne va“. Così smorza i toni sul coronavirus, il presidente dei biologi in Italia Vincenzo D’Anna, intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica di Rai Radio 2 I Lunatici. D’Anna ha poi aggiunto: “Il panico è peggiore della malattia. Iniziamo a chiamare le cose con il loro nome – riporta Tgcom24-. Lasciamo stare la Cina. Lasciamo stare le smanie di mettere in quarantena migliaia e migliaia di persone. Bisogna mettere in quarantena solo quelli per i quali esista un fondato sospetto di contagio. Ma si tratta sempre del contagio di un virus influenzale. Un virus che ha una mortalità, se vogliamo, ancora più bassa di un virus influenzale“.

I nostri stessi morti, e dispiace sempre quando una persona decede, erano ottuagenari, o persone già malate, di cancro o con malattie croniche di tipo cardiorespiratorio. Avrebbe potuto ucciderle anche un virus influenzale. Questa è la verità. Non possiamo sparare alle mosche con il cannone. Mi aspetto – riporta Tgcom24che gli scienziati comincino a parlare. Molti hanno paura di essere aggrediti, di essere tacciati come superficiali, perché le brutte notizie sono sempre più gradite delle buone notizie. Sono le brutte notizie che fanno i titoloni sui giornali. E in questi giorni ne abbiamo lette tante“.

Infine il presidente dei biologi in Italia conclude spiegando: “Diciamoci la verità, noi non abbiamo scienziati molto coraggiosi in Italia. Ognuno quando può non si esime dal mettersi sotto i riflettori, mentre in pochi non inseguono come star la luce dei fari. Mi auguro e spero che questa frenesia finisca, che la gente si cominci a rendere conto che contrarre il coronavirus è come contrarre un virus influenzale. In Europa non ci sono molti contagiati perché molte nazioni il virus non lo cercano“.

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