Covid, Vaia (Spallanzani): “Al via le sperimentazioni del nuovo vaccino”

Francesco Vaia: “Il 24 agosto somministreremo la prima dose a un nostro concittadino, e il 26 proseguiremo con altre due dosi”

Spallanzani Roma (foto dal web)
Spallanzani Roma (foto dal web)

Se riusciamo ad essere veloci, oltre che bravi, entro fine anno concluderemo “il percorso” della sperimentazione e per la prossima primavera potremo avere il vaccino commercializzato. Domani, infatti, cominceremo a sperimentarlo ed è tutto italiano, Spallanzani, società ReiThera”.

Questo quanto riferito da Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, intervistato all’aeroporto di Fiumicino. Vaia ha spiegato che all’Inmi Spallanzani dalla mattinata di lunedì 24 agosto si passerà alla fase sperimentale successiva, quella che potrebbe essere una svolta in positivo contro il Covid-19.

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Sono stati scelti i 90 volontari tra gli oltre 7mila che hanno presentato la candidatura, e ora si parte con la prima dose di vaccino anti Covid. Il progetto, sviluppato insieme all’azienda Reithera specializzata in biotecnologie, è finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da ben 5 milioni di euro insieme al ministero della Ricerca e Sviluppo.

Quello che parte lunedì è uno studio di fase I che ha l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino GRAd-COV2, basato su un vettore adenovirale e rivolto contro il Coronavirus 2 responsabile della sindrome respiratoria acuta grave (Sars-CoV-2). GRAd-COV2 ha dimostrato di essere sufficientemente sicuro ed immunogenico nei modelli animali“, sottolineava l’Aifa, l’Agenzia del farmaco, in una nota pubblicata lo scorso 31 luglio.

Presenti 90 volontari per la prima fase del vaccino anti Covid

Francesco Vaia (foto dal web)
Francesco Vaia (foto dal web)

Quindi “lunedì mattina, il 24 agosto, somministreremo la prima dose di vaccino a un nostro concittadino, e il 26 proseguiremo con altre due dosi. La prima fase è quella della sicurezza e verificheremo se il vaccino inoculato può dare qualche fastidio“.

Dopo, prosegue Vaia, “ci sarà la fase dell’immunogenicità: dovremo verificare se il vaccino dato ci darà la possibilità di fare anticorpi, che dovranno avere la capacità di essere neutralizzanti, cioè di bloccare il proliferarsi di questo virus e la malattia“. Infine, “ci sarà appunto la Fase 2 e 3 che noi pensiamo di sviluppare in Paesi esteri perché fortunatamente, al di là dei catastrofismi a buon mercato che si generano e che fanno solo male al popolo italiano e in particolare ai giovani, noi non abbiamo molti malati“, in questo momento.

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Basta guardare all’Europa – dice ancora Vaia – Ieri a Fiumicino la maggioranza dei contagiati erano anche giovani italiani, ma provenienti da Spagna, Grecia, Malta, Paesi nei quali il virus è in fase di grande crescita“.

Vaccino anti Covid (foto dal web)
Vaccino anti Covid (foto dal web)

Tornando al vaccino “entro fine anno se continuiamo a essere bravi oltre che a correre veloci, perché la sola velocità a volte è nemica del bene, contiamo di chiudere questa fase e in primavera di avere la formula farmacologica commerciabile di un vaccino tutto italiano, sviluppato da un’azienda italiana”, testato “dallo Spallanzani, con volontari italiani. Il vaccino – conclude – è il punto esclamativo alla parola fine del Coronavirus e in generale di tutte le malattie infettive“.

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