Mogol, il racconto del suo primo incontro con Battisti: qualcosa andò storto

Conoscete i retroscena del primo incontro tra Mogol e Battisti? Qualcosa quel giorno non convinse affatto Mogol.

Battisti primo incontro Mogol
Mogol e Battisti (foto dal web)

Il sodalizio tra Battisti e Mogol è stato tanto stretto (e tanto fruttuoso) che raramente si sente parlare di uno dei due senza che venga nominato anche l’altro. I due artisti hanno vissuto a stretto contatto per buona parte della loro vita e, anche quando la collaborazione si è sciolta ed ognuno è andato per la sua strada, mai una volta hanno rinnegato gli anni della loro collaborazione. Un legame sincero, capace di sopravvivere persino alla morte. Nella sua autobiografia Mogol racconta infatti di aver sognato l’amico e di aver ricevuto da lui la “missione” di scrivere L’Arcobaleno, pezzo poi interpretato da Celentano.

Tutti ricordano quanto fortunata sia stata la collaborazione tra Mogol e Battisti, ma pochi sanno come è nata. Ancora una volta, è Mogol a svelarlo.

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Mogol, il primo incontro con Lucio Battisti

Lucio Battisti primo incontro Mogol
Lucio Battisti (foto dal web)

“Fu una mia cara amica parigina a presentarmi Lucio” ha raccontato di recente Mogol, in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Lo portò a casa mia. Lei si occupava di edizioni musicali e io ero alla ricerca di un musicista italiano da poter promuovere in Francia“. Ma il primo incontro non andò come sperato dal giovane cantante di Rieti: Mogol, che lavorava per la Ricordi (casa discografica del padre), non si fece problemi a dirgli che le sue canzoni non erano un granché. “Christine rimase molto male per le mie parole” ha ammesso. “Provai a mettere una pezza su quanto accaduto invitando Lucio a venirmi a trovare. In quel modo, avremmo potuto lavorare a qualcosa insieme”. Da quegli sporadici incontri, nacquero tre canzoni, una delle quali (29 settembre) avrebbe fatto da vero e proprio trampolino di lancio a Battisti.

Mogol primo incontro Battisti
Mogol (foto dal web)

Sempre nell’intervista a Il Corriere della Sera, Mogol rivelò che fu lui a spingere Battisti a continuare a scrivere. All’inizio, infatti, il cantante voleva occuparsi solo della parte strumentale, ma l’altro lo convinse che avrebbero potuto lavorare insieme anche ai testi.

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