Covid19: ancora polemica intorno a Zangrillo

Alberto Zangrillo non è nuovo alle discussioni intorno al Covid19; ancora una volta il medico di Berlusconi attira nuove polemiche

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Alberto Zangrillo (Getty Images)

Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva al San Raffaele di Milano, torna a far parlare di sè circa alcune affermazioni intorno all’ormai ben noto tema del Coronavirus. Ospite su La7, il medico avrebbe dichiarato che i pazienti contagiati non possono essere considerati dei malati e ciò ha immediatamente scatenato le reazioni di alcuni colleghi.

In particolare quella di Nino Cartabellotta, medico e presidente della fondazione Gimbe, che parlerebbe, a proposito di certe dichiarazioni, di vere e proprie “bestemmie”. La polemica si ravviva, dunque, a suon di botta e risposta e si alimenterebbe, ogni volta, di quell’ipotesi negazionista con la quale Zangrillo era già stato additato.

A chi, infine, gli rammenta le sue affermazioni in riferimento ai malati in terapia intensiva, Zangrillo risponde appellandosi alla sua dedizione e al suo intervento in prima linea in corsia, durante la gestione dell’emergenza.

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Zangrillo: è ancora polemica sulle sue affermazioni in tema Covid19

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Alberto Zangrillo (Getty Images)

Il medico Zangrillo attira nuovamente su di sè una serie di critiche da parte di colleghi ed esperti. Pur non negando l’opportunità, da parte del Governo, di individuare le migliori strategie possibili per contrastare i contagi, il medico si pronuncia per una posizione meno allarmista.

Intanto sale in Italia la curva dei contagi, per questo il Comitato tecnico scientifico guarda con preoccupazione alla situazione laddove Zangrillo tende a sminuire; e si allinea con le sue dichiarazioni all’infettivologo Bassetti: anche questi, infatti, aveva sostenuto che i positivi ai tamponi non vanno considerati come malati.

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(Getty Images)

Le critiche mosse al primario non smuovono le sue posizioni giudicate, da qualcuno, troppo “ottimistiche”. Ricordiamo, infatti, anche quanto ha dichiarato sui numeri ancora attuali delle vittime del Covid19 in Lombardia definiti come risultato di inesattezze nella comunicazione.

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