Coronavirus, Lino Banfi confessa: “Dovevo morire”

Coronavirus, Lino Banfi confessa: “Dovevo morire”

È scoppiata questa settimana l’emergenza Coronavirus in Italia: l’arrivo dell’epidemia nel nostro Paese ha generato il panico. Il popolo italiano sta cercando di prevenire il contagio seguendo le indicazioni fornite dagli organi istituzionali che nel frattempo, informano sulla situazione in cui versa giornalmente il nostro Paese. Nonostante il numero dei contagi nella zona lombardo-veneta sembra aumentare e si sono verificati casi positivi anche in altre zone d’Italia. Lino Banfi ha voluto incoraggiare gli italiani, in particolar modo gli anziani, che in questo periodo sono in qualche modo “trascurati”. C’è chi ha avuto il coraggio di dire che la loro morte, in questo caso, non conta.

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Lino Banfi: “Almeno una cosa questo coronavirus l’ha fatta”

In vesti di nonno più conosciuto d’Italia, in una dichiarazione rilasciata ad Adnkronos, ha voluto tranquillizzare le persone anziane anche in merito all’emergenza Covid-19, dal momento che molte delle vittime sono state persone di una certa età. “Da bambino, quando ancora vivevo a Canosa di Puglia, ho avuto in serie il tifo, paratifo, malaria ed epatite virale. Dovevo morire a dieci anni e oggi che ho 84 anni posso dire che quelle malattie mi hanno fortificato e rafforzato. Dunque, come nonno Libero, dico a tutti i vecchietti come me di non avere paura del coronavirus e di stare tranquilli perché noi abbiamo gli anticorpi e siamo forti!”.

Riguardo a quello che la gente sta dicendo degli anziani, in quanto persona di una certa età ci ha tenuto a difendere i suoi coetanei. “Se muore un nonnino non è che abbia meno valore della morte di una persona più giovane. Ma visto che il mio mestiere mi insegna a sorridere e far sorridere anche nei momenti tristi, possiamo dire che almeno una cosa buona questo virus l’ha fatta: ha insegnato a tutti gli italiani l’abitudine di lavarsi le mani, spesso e bene.”

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Coronavirus Italia (Getty Images)
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