Ilaria Capua: “Le stime sulla pandemia sono sbagliate”

La virologa Ilaria Capua ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito delle stime sul Covid 19, che reputa sbagliate.

Immunità di gregge virus ricerca cinese
(Getty Images)

“Non sappiamo – dichiara Ilaria Capua quanto l’infezione abbia circolato e si sia diffusa nel nostro Paese perché i campionamenti non sono rappresentativi e le procedure non sono armonizzate. Quindi ogni stima è soltanto una stima e come tale è sbagliata. Sappiamo che le persone anziane e con altre comorbidità sono più a rischio di sviluppare una forma grave di Covid 19 e morire. Sappiamo inoltre che nella stragrande maggioranza dei bambini il passaggio virale è asintomatico e che si ammalano solo i piccoli con altre comorbidità. Non sappiamo però ancora se le donne hanno realmente un rischio inferiore rispetto ai coetanei maschi di sviluppare una forma grave della malattia. Da alcuni dati sembrerebbe eclatante da altri no, ma mi azzardo a dire che le donne hanno probabilmente un rischio uguale o inferiore di morire o di sviluppare una malattia grave rispetto agli uomini. Quindi il ripopolamento basato almeno sulla parità di genere avrebbe senso”. 

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Ilaria Capua: “Le misure di igiene riducono il contagio”

Covid 19 (Getty Images)
Covid 19 (Getty Images)

“Sappiamo – continua la virologa – che il distanziamento e le misure di igiene aiutano ad appiattire la curva quindi a ridurre la velocità del contagio. Ma una curva più piatta non significa blocco della diffusione virale ma una riduzione della circolazione virale. Quindi è chiaro che il virus continuerà a circolare in maniera visibile, ovvero provocando i casi clinici fino a quando non arriveremo all’immunità di gregge, naturale o da vaccinazione”. 

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Covid-19 primo volontario vaccino sperimentale
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“Sappiamo – conclude Ilaria Capua – che ci sono diversi farmaci innovativi che ci permettono di affinare la cura ma non credo proprio che si arriverà in tempi brevi a una commercializzazione nelle farmacie ma piuttosto saranno usati per i pazienti ricoverati negli ospedali”.

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