Covid-19, Rezza (Iss): “Non sono favorevole alla ripartenza del calcio”

Giovanni Rezza, dirigente di ricerca dell’istituto superiore di sanità, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha spiegato il suo punto di vista in merito alla ripartenza del calcio.

Serie A
Lega Serie A, ingresso sede (foto dal web)

L’Italia è ancora nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus. Stando al bollettino delle ore 18 aggiornato dal capo della protezione civile Angelo Borrelli, il numero dei nuovi positivi è salito di 1.363 persone, con 566 decessi e 1.224 guariti rispetto alla giornata di ieri. Dall’inizio dell’epidemia nel nostro paese è stata superata la soglia dei 20mila morti. Dopo una lunghissima fase di lockdown, il governo sta iniziando a studiare la fase 2. La graduale riapertura del paese dovrebbe cominciare ad inizio maggio. Tra le varie attività, anche il mondo del calcio sta cercando di capire se e quando far ripartire il campionato. Secondo gli ultimi aggiornamenti, la serie A dovrebbe ripartire -naturalmente a porte chiuse- nel weekend tra il 29 e il 31 maggio. Alcuni club del massimo campionato, tuttavia, non gradirebbero la ripresa del campionato. Nella giornata odierna, Giovanni Rezza ha spiegato il suo punto di vista in merito alla ripartenza della serie A.

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Ripartenza calcio: il pensiero di Giovanni Rezza

foto dal web

Giovanni Rezza ha svelato il suo punto di vista in merito alla ripartenza del campionato. Il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità è intervenuto a margine della conferenza delle ore 18 della protezione civile. Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. Il comitato tecnico scientifico sul tema ancora non si è espresso, ma se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole”. Rezza ha anche svelato che l’ultima a decidere sarà la politica e si è concesso anche una battuta. “Da romanista manderei tutto a monte”.

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La serie A continua a registrare enormi perdite. Anche le partite a porte chiuse comportano ingenti perdite nei bilanci dei club del massimo campionato.
 

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