Bologna, stop all’omofobia. Coppia aggredita dopo un bacio

Stop all’omofobia. Una coppia di bolognesi è stata aggredita in Liguria, i due raccontano: “Siamo sotto shock, prima gli insulti poi le botte”

omofobia
gay pride (getty images)

Questa è la storia di una coppia di ragazzi bolognesi, uno di 30 anni e il suo fidanzato di poco più giovane di lui, ancora scossi per quello che è successo loro alla stazione di Vernazza in Liguria. “Avevano gli occhi vuoti, acquosi – racconta uno dei due ragazzi – Di chi pensa di poterla fare franca, di quelli che credono di rimanere sempre e comunque impuniti”. I due sono stati aggrediti dopo essersi baciati. 

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Aggressione dopo un bacio. Il racconto

stop omofobia
stop omofobia (foto dal web)

La coppia di ragazzi, aggredita alla stazione di Vernazza, è ancora sotto shock. Un bacio in pubblico è costato loro insulti e botte. C’è chi ancora nel 2020 non crede nell’amore arcobaleno. I due giovani raccontano la loro storia, che può servire da esempio ad altre persone e forse servirà per un futuro migliore. Entrambi sono residenti a Bologna, giovedì pomeriggio si trovavano alla stazione di Vernazza, alle Cinque Terre. In Liguria c’erano andati per qualche giorno di vacanza. Aspettavano il treno che alle 16 e 16 li avrebbe riportati a La Spezia, erano seduti sui gradini dell’ingresso. Qualche effusione, baci e niente più. “A quel punto – racconta uno dei due – dalla stazione un gruppo di 6 o 7 ragazzi e ragazze ha iniziato a sfotterci lanciandoci baci e a insultarci. I soliti epiteti: Gay, frocio.. cose del genere. – continua – Non gli abbiamo dato retta. Al binario, mentre stavamo per salire sul treno alcuni di loro si sono avventati contro di noi, ovviamente ho cercato di difendermi”.

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Arcobaleno
manifestazioni arcobaleno (getty images)

Ai ragazzi aggrediti è rimasta impressa però la solidarietà delle altre persone. Secondo il loro racconto, i poliziotti hanno fatto bene il loro lavoro e così anche il personale delle ferrovie. Molti passeggeri che hanno visto quanto accaduto hanno voluto testimoniare a loro favore. “Sono stati gesti di solidarietà belli”. Affermano i ragazzi.

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