Scuola: le Regioni ribadiscono la riapertura in sicurezza

Gli interrogativi circa l’apertura in sicurezza della scuola non si placano: a due settimane di distanza dall’inizio delle lezioni resta insoluto il problema dei trasporti

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Arriva il beneplacito delle Regioni al documento: “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”; a parte la necessità di un’unica modifica, domani arriverà la conferma definitiva.

Dopo il problema dell’organico, l’altro nodo resta quello dei trasporti: il Cts si sta esprimendo in merito, ma si fa riferimento ad una scarsa uniformità in Europa nell’applicazione delle regole; una situazione che genera caos e non aiuta a far chiarezza sulle questioni irrisolte.

Alcune direttive restano però chiare: distanziamento ed obbligo di mascherina, dai 6 anni in su, qualora non si rispettino le distanze. Inoltre, il presidente Miozzo interviene in merito ai trasporti: si parla di permanenza di 15 minuti al massimo, di aumento delle corse e della necessità dell’uso dell’app Immuni.

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Scuola: dopo la conferma all’Iss delle Regioni, ancora irrisolto il problema trasporti

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Rimandato a domani l’aggiornamento sul tema dei trasporti scolastici che, per molti alunni, rappresenta l’unica possibilità di poter raggiungere la scuola. Per il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, diventa poi indispensabile il vaccino anti-influenzale, che permetterebbe di isolare l’infezione, e l’uso dei tamponi.

Intanto, il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, critica il forte ritardo sul tema trasporti, a così breve distanza dalla riapertura scolastica. Anche sul personale scolastico si temono difficoltà: specie in Veneto, sono centinaia tra docenti e Ata i cosiddetti “lavoratori fragili”, che non rientreranno a settembre.

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Quanto alle mascherine, il presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paolo Biasci, fa appello al buon senso: se da una parte è improponibile che gli alunni la indossino per così tante ore dall’altra, accanto alla necessità della protezione, vi si può rinunciare nei momenti di distanziamento.

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