Covid-19, aumentano le terapie intensiva in Italia: oltre 40 in soli sei giorni

L’aumento dei casi di contagio da Covid-19 ha portato la conseguente crescita dei ricoveri in terapia intensiva, circostanza che non costituirebbe un’allarme.

Covid-19
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Prosegue l’aumento dei casi di contagio da coronavirus nel nostro Paese con la curva dell’epidemia in risalita rispetto alle scorse settimane. Oltre ai casi di contagio ed ai soggetti attualmente positivi, in pochi giorni, è sensibilmente salito anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che, stando al bollettino di ieri ammontavano a 109. Un dato che preoccupa, ma che secondo gli esperti non deve allarmare poiché provocato dall’aumento delle persone risultate positive al virus.

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Covid-19, aumentano esponenzialmente i ricoveri in terapia intensiva

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Da ormai oltre due settimane si è registrata una crescita dei dati relativi all’epidemia da coronavirus che ha colpito l’Italia. A crescere sono i casi di contagio ed i soggetti attualmente positivi parallelamente al numero dei tamponi effettuati in Italia. In aumento, però, sono anche i pazienti, le cui condizioni hanno richiesto il ricovero nei reparti di terapia intensiva degli ospedali. Circa un mese fa, il 29 luglio, dagli oltre 4mila di aprile, si era passati a soli 38 pazienti ricoverati in terapia intensiva. Numero che è salito pian piano arrivando ai 109 segnalati ieri nel bollettino diffuso dal Ministero della Salute, ossia 42 in più rispetto a quelli registrati il 27 agosto. Un dato che non si registrava da metà giugno e simile a quello di fine febbraio, all’inizio della pandemia.

Questa impennata, secondo gli esperti, è sicuramente da collegare all’aumento esponenziale dei casi totali che si è registrata nel mese di agosto, circostanza, per molti, provocata dai rientri dalle vacanze. A commentare la risalita è stato Antonino Giarratano, vicepresidente della società di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, in un’intervista alla redazione de La Stampa. Il professor Giarratano ha spiegato che l’aumento dei ricoveri in rianimazione, si registra in media 2/3 settimane dopo rispetto a quello dei contagi. Non è da escludersi, dunque, che nei prossimi giorni questi numeri possano aumentare considerata l’impennata dei contagi nel nostro Paese.

Il professor Giarratano ha poi concluso spiegando che sebbene i numeri non siano rassicuranti, non si può parlare di allarme, dato che il quadro complessivo è ben diverso rispetto a quello di febbraio.

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Il sistema sanitario adesso è sicuramente più preparato a rispondere all’emergenza e, come rivela il numero dei tamponi, la maggior parte dei nuovi casi è asintomatica, dunque, non necessità del ricovero.

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