Caso Willy. Il carabiniere che lo ha soccorso: «scena disperata e cruenta»

Dopo la morte di Willy, Antonio Carella, il carabiniere che ha soccorso il povero ragazzo, descrive il pestaggio: «Una scena disperata».

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Willy (Foto dal web)

Willy Monteiro Duarte è morto di sabato sera, agonizzante, dopo il pestaggio dei fratelli Bianchi e compagni. Prima di morire, però, un uomo è accorso in suo aiuto, nel tentativo disperato di salvargli la vita.

Antonio Carella, il carabiniere 53enne di Colleferro, quando ha sentito le urla provenire dal pub non ha esitato: pur non essendo in servizio, è accorso a vedere cosa stesse succedendo. Erano le 3.30, e Willy stava morendo. Carella al Corriere della Sera dice di essersi trovato davanti «una scena disperata, tra le più cruente dei tanti anni passati in servizio».

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Carella: «Ero in pena per lui come se fosse un figlio»

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willy (foto dal web)

É rimasto con Willy fino all’arrivo dei soccorsi. «Sono rimasto vicino a Willy finché non lo hanno portato via. Ero in pena per lui come fosse un figlio» ha detto Carella, raccontando con dolore i momenti in cui i paramedici cercavano di rianimarlo.

Dopo, un giovane, testimone della vicenda, manda a Carella la foto dell’auto dalla quale erano scesi i fratelli Bianchi. Da quel momento in poi inizia la ricostruzione dei fatti: i presunti assassini vengono individuati poche ore dopo, grazie proprio a quella foto.

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Colleferro Willy aggressione
Gli assassini (foto dal web)

Una volta identificati gli assassini, Carella e altri due colleghi vanno al bar dei Bianchi, ad Artena. Loro erano in tre, i ragazzi in cinque. Per cercare di non scatenare reazioni pericolose, Carella decide di mettere in atto una strategia: «Dobbiamo fare un controllo dell’auto» dice, e i ragazzi rimangono tranquilli.

Solo dopo li informa che Willy è morto e devono seguirli in caserma.

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