In 50 anni il regno animale ha perso due terzi della popolazione: il rapporto del Wwf

Secondo un rapporto del Wwf, in 50 anni sono stati persi circa due terzi, il 68%, degli animali selvatici a livello globale, fenomeno che mette a rischio il pianeta.

Gorilla
(Getty Images)

Un nuovo drammatico rapporto è stato pubblicato dall’organizzazione mondiale Wwf, dal quale emerge che negli ultimi 50 anni a livello globale è stato perso il 68% della popolazione globale selvatica. A causare questa ingente perdita, secondo il Living Planet Report, sarebbero le diete sbagliate ed i continui sprechi da parte dell’uomo. Per questa ragioni gli esperti hanno chiesto delle misure urgenti per far sì che questa tendenza venga invertita entro il 2030.

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Persi in 50 anni due terzi degli animali a livello globale: il drammatico rapporto del Wwf

Tigre siberiana
(Getty Images)

Circa due terzi della popolazione globale selvatica è stato perso in mezzo secolo. Questo il quadro drammatico emerso dal rapporto Living Planet Report stilato da Wwf. Secondo gli esperti dell’organizzazione mondiale questo ingente calo è dovuto in gran parte alla distruzione degli ecosistemi che sta anche contribuendo all’emergere di malattie zoonotiche, come il Covid-19. Il Living Planet Index, spiega il Wwf, ha evidenziato che i fattori in grado di incrementare la vulnerabilità del pianeta alle pandemie è lo stesso che ha provocato la perdita del 68% di fauna a livello globale dal 1970 al 2016.

Per questa ragione, l’organizzazione ha chiesto un’azione urgente che possa far mutare la terribile tendenza entro il 2030. Tra le misure richieste, quella di mutare le diete rendendole più sane e rispettose dell’ambiente e, soprattutto, quella di ridurre al massimo gli sprechi da parte dell’uomo. A queste si aggiunge quella di far divenire la produzione e il commercio alimentare più efficienti e ecologicamente sostenibili.

In merito il direttore generale del Wwf Internazionale, Marco Lambertini, ha spiegato: “Il report evidenzia come la crescente distruzione della natura da parte dell’umanità stia avendo impatti catastrofici non solo sulle popolazioni di fauna selvatica, ma anche sulla salute umana e su tutti gli aspetti della nostra vita“. Lambertini ha aggiunto che queste circostanze non possono essere ignorate perché la natura ed il pianeta si stanno deteriorando. “Il declino della fauna selvatica – prosegue il direttore del Wwf- influisce direttamente sulla nutrizione, sulla sicurezza alimentare e sui mezzi di sussistenza di miliardi di persone“.

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Rinoceronte bianco
Rinoceronte bianco settentrionale (Getty Images)

L’organizzazione, che ha pubblicato il report a poche settimane dalla 75a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, chiede, dunque, ai governi delle misure che possano portare questo fenomeno ad arrestarsi. In caso contrario il rischio è alto, non solo per la fauna: “Se non cambia nulla –conclude Lambertini- le popolazioni continueranno senza dubbio a diminuire, portando la fauna selvatica all’estinzione e minacciando l’integrità degli ecosistemi da cui tutti dipendiamo“.

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M.S.

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