Coronavirus, il bollettino dell’1 novembre: 208 nuovi decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 1 novembre, ha comunicato i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Covid-19 Mappa regione Italia
(Ministero della Salute)

Aggiornati i dati relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia dal Ministero della Salute. Oggi, stando alla tabella sanitaria, il numero dei casi di contagio dall’inizio dell’emergenza è salito a 709.335 con un incremento di 29.907 unità. Di questi sono 378.129 (+26.743) i soggetti attualmente positivi. In aumento anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontano a 1.939, ossia 96 in più di ieri. I guariti sono ad oggi 292.380 con un incremento di 2.954 unità. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 208 decessi che portano il bilancio complessivo delle vittime a 38.826.

L’Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato 2 casi in quanto giudicati non casi Covid-19.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 31 ottobre

Coronavirus
(Getty Images)

Nella giornata di ieri il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 679.430. Aumentavano i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 351.386. Salivano anche i ricoveri in terapia intensiva che contavano 1.843 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 289.426. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 38.618 vittime.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 31 ottobre: i dati dell’epidemia

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di venerdì 30 ottobre

Il Ministero della Salute nella giornata di giovedì rendeva noto che i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 647.674. Di questi erano 325.786 i soggetti attualmente positivi. Salivano anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva1.746 in totale e 95 in più rispetto a ieri. Il numero delle persone guarite era giunto a 283.567. Il bilancio complessivo delle vittime in Italia era salito a 38.321.

La Regione Calabria, si leggeva nelle note, correggeva il numero dei casi totali di ieri sottraendone uno. L’Emilia Romagna segnalava l’eliminazione di 4 casi in quanto giudicati non casi Covid-19.

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Il Ministro Roberto Speranza: “Curva drammatica, la scuola è a rischio”

Il Ministro Roberto Speranza, non usa giri di parole, la curva dell’epidemia mostra una risalita terrificante. La soluzione è una: farla piegare oppure il Paese sarà in seria difficoltà. Stando a quanto riporta la redazione di TgCom24, Speranza avrebbe altresì affermato che l’Italia ha a disposizione solo due giorni per disporre nuove misure più stringenti e che non c’è tempo da perdere.

Non manca anche un riferimento alla scuola ed alla didattica in presenza che, seppur da difendere ad ogni costo, anch’essa per il Ministro “non è intangibile” considerato l’attuale contesto gravemente compromesso.

Il quadro, dunque, è ben chiaro: l’epidemia ha ripreso ad imperversare ed ora è tempo di correre ai ripari. Altri Paesi vicini, come la Francia, hanno imposto un nuovo lockdown. La Gran Bretagna lo farà a decorrere da lunedì. L’Italia vorrebbe scongiurare tale ipotesi il più possibile non solo per i rischi concreti che correrebbe l’economia, ma anche per le alte tensioni del tessuto sociale.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Il Ministro Roberto Speranza: “Curva drammatica, la scuola è a rischio”

Pandemia e scuola, quanto inciderebbe la chiusura sulla trasmissione del virus

Allo stato dei fatti ci sarebbe una variabile che se controllata potrebbe far scendere la trasmissione del virus di un buon 15%. L’Università di Edimburgo, prese in considerazione 131 Nazioni, ha valutato quella che è l’incidenza della scuola sulla curva epidemica. A conclusione della loro ricerca gli esperti hanno affermato che la chiusura degli Istituti scolastici potrebbe far diminuire la circolazione del SarsCov-2 del 15% in soli 28 giorni, mentre nello stesso lasso di tempo la riapertura la farebbe aumentare del 24%.

A riproporre lo studio il noto virologo Roberto Burioni su MedicalFacts. Nell’articolo si legge che la chiusura delle scuole è sempre stata utilizzata come per tenere sotto controllo focolai ed epidemie. Ora quanto al SarsCov-2, non si conosce alla perfezione il ruolo dei bambini nel propagarsi del contagio. Ad oggi solo un studio proveniente dalla Cina affermerebbe che con la sola chiusura delle scuole non si azzererebbe la pandemia, ma si potrebbero ottenere però grandi risultati. Si stima che il picco di incidenza potrebbe essere ridotto addirittura del 40/60%.

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Gli esperti dell’Università di Edimburgo hanno voluto precisare, però, che nel loro studio non hanno valutato l’impatto della scuola in base ai diversi ordini, perché le differenti età influiscono sugli effetti.

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