Coronavirus, il bollettino del 13 gennaio: 184.615 nuovi casi di contagio e 316 decessi

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, giovedì 13 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Bollettino coronavirus mappa regione
(Ministero della Salute)

Come di consueto, il Ministero della Salute ha pubblicato il bollettino contente i dati dell’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Ad oggi, secondo la tabella sanitaria, i casi di contagio complessivi sono 8.155.645 con un incremento di 184.615 unità rispetto a ieri a fronte di 1.181.179 tamponi effettuati. Salgono i soggetti attualmente positivi che ammontano a 2.323.518 (+101.458). In calo i ricoveri in terapia intensiva: 1.668 in totale e 1 in meno di ieri. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 5.691.939, ossia 82.803 in più rispetto a ieri. Purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono registrati 316 decessi che hanno fatto salire il bilancio delle vittime totale in Italia a 140.188.

La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato dal totale 7 casi, in quanto giudicati non casi Covid-19. Anche il Friuli Venezia Giulia ha sottratto 28 casi: 9 test antigenici positivi non confermati da test molecolare e 19 dopo revisione. La Provincia Autonoma di Bolzano segnala che 15 dei 2.651 nuovi positivi derivano da test antigenici confermati da test molecolare e che sono stati sottratti 3 casi positivi al test antigenico ma negativi a test molecolare.

La Basilicata specifica che oggi il dato “Casi identificati da test antigenico” risulta uguale a 0, in quanto, pur essendo somministrati, i test rapidi risultati positivi sono tutti ritestati con tamponi processati con test molecolare. La Regione Marche comunica che i dati di oggi non contengono il flusso antigenico che verrà inserito da domani. La Calabria specifica che tra i casi registrati in data odierna, 1.030 si riferiscono a test antigenici eseguiti nei giorni precedenti. La Regione Campania comunica che 10 decessi registrati oggi risalgono ad un periodo precedente. La Sicilia segnala che i decessi riportati in data odierna si riferiscono ai giorni scorsi. Infine, la Regione Umbria che 2 dei ricoveri comunicati oggi, non sono riferiti alla giornata di ieri.

Coronavirus, bollettino: i numeri in Italia di mercoledì 12 gennaio

Coronavirus
(Getty Images)

Secondo il bollettino del Ministero della Salute di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 7.971.068. In crescita anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 2.222.060. In calo, invece, i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 1.669 in totale. I guariti erano complessivamente 5.609.136 mentre il bilancio delle vittime raggiungeva il totale di 139.872.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 12 gennaio: 196.224 nuovi casi e 313 vittime

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 11 gennaio

Stando all’aggiornamento diramato nel pomeriggio di martedì, i casi di contagio complessivi erano 7.774.863. Saliva anche il dato dei soggetti attualmente positivi che ammontava a 2.134.139 e quello dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva: 1.677 in totale. Le persone guarite erano 5.500.938 mentre il totale delle vittime raggiungeva le 139.559 unità.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino dell’11 gennaio: 220.532 nuovi casi e 294 morti

Covid, le previsioni dell’Immunologo Sergio Abrignani: “Sarà come influenza per i vaccinati”

Per l’immunologo Sergio Abrignani la variante Omicron non è da considerare come un banale raffreddore. Queste le sue parole a Il Corriere della Sera. Il Professore avrebbe tenuto a precisare che il Covid non può esservi minimante paragonato, considerato che il raffreddore non uccide. Piuttosto ha specificato come, invece, potrebbe essere accomunato ad un’influenza facendo – però- le debite distinzioni fra vaccinati e non vaccinati. Soltanto per i primi, infatti, potrebbe non essere letale, riducendo le possibilità solo allo 0,1%. A dimostrare la possibile affinità con un’influenza i numeri che parlerebbero chiari.

Sulla variante Omicron il professore ha spigato come a causa della sua elevata trasmissibilità stia facendo conteggiare un maggior numero di contagi rispetto alla Delta. Tuttavia bisogna sottolineare come al contempo sia meno aggressiva. Almeno questo quanto emergerebbe dalle ultime ricerche.

Covid e bambini, aumenta la possibilità del manifestarsi della sindrome Mis-C

Con un’importante inversione di tendenza, adesso il Covid starebbe iniziando a colpire maggiormente i più piccoli. I contagi nei bambini sono aumentati in maniera esponenziale. Una circostanza che potrebbe condurre all’incremento in loro dell’affezione da sindrome infiammatoria multisistemica (Mis-c). Questo quanto rappresentato dalla dottoressa Francesca Bellini – riporta l’Ansa– direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Nei più piccoli, ha affermato l’esperta, a distanza di un mese dalla positività può svilupparsi questa infiammazione sistemica molto pericolosa. È questo ce maggiormente preoccupa visto l’aumento dei casi, che di qui a poche settimane si allarghi il numero di bambini potenzialmente colpiti dalla Mis-C.

La dottoressa, ha chiosato, parlando della situazione ricoveri presso il suo ospedale. Attualmente per quanto riguarda i bambini ricoverati in ospedale per Covid, i sintomi principali manifestati sarebbero “tosse, faringite, polmonite e disturbi gastrointestinali”.

Omicron, studio americano rivela dato rincuorante

Secondo una recente ricerca americana, la variante Omicron avrebbe ridotto sensibilmente la possibilità di ricoveri e decessi rispetto alla Delta. Ed infatti, riporta Ansa, sarebbe emerso che le probabilità di ricovero sarebbero del 50% in meno, mentre quelle di terapia intensiva sarebbero del -75%. Per non parlare della letalità che rispetto alla Delta sarebbero del 90% in meno.


Dati che di certo mostrano una sorta di “ammorbidimento” della variante, pur ovviamente rimanendo alto il rischio perché il Covid resta sempre e comunque una malattia non accomunabile ad un semplice raffreddore. La Omicron, inoltre, è molto più contagiosa rispetto alle mutazioni precedenti, ed è per tale ragione che il numero dei casi sarebbe salito così vertiginosamente.

Impostazioni privacy