Coronavirus, età media e patologie delle vittime italiane del virus

L’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha svolto uno studio sull’età media e le patologie pregresse delle vittime italiane del coronavirus.

Coronavirus
(Getty Images)

Nell’ultimo bollettino, diffuso nel tardo pomeriggio di ieri dal commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli, si contavano in Italia 3.296 contagi e 148 decessi. La regione attualmente più colpita dall’epidemia in termini di vittime è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto. L’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha svolto uno studio in merito all’età media e le patologie preesistenti delle persone che hanno perso la vita a causa del Covid-2019.

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Coronavirus, lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle vittime: età media di 81 anni e oltre due terzi avevano già tre o più patologie preesistenti

I numeri sull’epidemia del coronavirus in Italia continuano a crescere. Secondo l’ultimo bollettino ufficiale diramato ieri dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, nel nostro Paese sono stati registrati 3.296 contagi e 148 decessi. Sale fortunatamente anche il numero dei guariti dal Covid 2019 che è arrivato a 414. In merito alle vittime, l’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha svolto uno studio per comprendere quale sia l’età media e le patologie pregresse dei pazienti che hanno perso la vita per individuare le fasce più a rischio.

Secondo questa analisi, svolta il 4 marzo quando i decessi erano 105, le vittime avevano un’età media di 81 anni, erano in maggioranza uomini ed in oltre due terzi dei casi avevano già tre o più patologie preesistenti. Inoltre, come riporta il comunicato dell’Iss, l’analisi ha fatto emergere che tra l’età dei deceduti e quella dei pazienti ci siano 20 anni di differenza. Il report ha riguardato 105 pazienti deceduti (73 in Lombardia, 21 in Emilia Romagna, 7 in Veneto e 3 nelle Marche). Nel dettaglio, la maggior parte dei decessi (42.2%) si è avuta nella fascia di età tra gli 80 ed gli 89 anni, mentre il 32.4% erano tra i 70 ed i 79, l’8.4% tra 60 e 69, 2.8% tra 50 e 59 e 14.1% sopra i 90 anni. Le donne decedute hanno un’età media più alta rispetto agli uomini, rispettivamente di 83.4 e 79.9 anni.

Lo studio ha anche analizzato le patologie pregresse delle vittime, il cui  numero medio, come si legge nel comunicato, è di 3.4. In particolar, il 15.5% del campione presentava nessuna o 1 patologia, il 18.3% presentava 2 patologie ed il 67.2% presentava 3 o più patologie. La patologia più presente era l’ipertensione (74,6% del campione), seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%). Infine, secondo l’Iss, il tempo medio dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale è stato di 5 giorni, mentre quello tra il ricovero ed il decesso di 4.

Il presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro ha commentato l’analisi spiegando: “Anche se preliminari -si legge nel comunicato- questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti. In particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile“.

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