Coronavirus, a Milano numeri da guerra in terapia intensiva”

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Coronavirus (Getty Images)

La situazione in Lombardia sta diventando durissima da alcuni giorni. L’impennata di contagi ha messo alle strette gli ospedali con numeri da guerra

La situazione in Lombardia sta diventando durissima da alcuni giorni. L’impennata di contagi ha messo alle strette gli ospedali e mancano le terapie intensive con il rischio di perdita di vite umane: “Ad oggi abbiamo qui al Sacco 23 pazienti intubati in terapia intensiva, però in Lombardia sono più di 500 malati che richiedono la terapia intensiva e la ventilazione meccanica. Ogni giorno ne intubiamo dai 30 ai 50, sono numeri da guerra“. Afferma Sky Tg24 Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano. “Entrano pazienti quasi esclusivamente adulti, almeno da noi, anziani e giovani adulti, maschi, sono meno colpite le femmine. I pazienti sono molto critici, sono intubati, connessi a un ventilatore, mantenuti in coma farmacologico, e affinché la patologia si risolva sono necessari molti giorni di degenza. Stare in terapia intensiva dieci o quindici giorni espone poi il malato a tutte le complicanze di lungo termine di una terapia intensiva. Sicuramente è necessario un periodo di riabilitazione e ripresa prima di tornare alla vita normale”.

 Milano, numeri da guerra: il lavoro dei medici

La direttrice ha fatto riferimento anche al grande lavoro e sacrificio dei medici, mewssi alle strette come l’intero sistema sanitario lombardo: “in terapia intensiva gli infermieri hanno turni di otto ore, i medici di 12-14 ore, e dopo il turno escono stremati, perché passano gran parte delle ore sotto le tute protettive, con un lavoro molto duro su pazienti molto complessi, pericolosi, delicati, che richiedono anche variazioni di postura per poter essere curati al meglio. Il personale sta veramente facendo di tutto e lo sta facendo al meglio”.

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