Il virologo Giulio Tarro: “Il caldo sarà il nostro miglior alleato”

Giulio Tarro, allievo e figlio scientifico di Albert Sabin, afferma in un’intervista:” Il nostro migliore alleato? E’ indubbiamente l’estate”

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caldo (Getty Images)

Il virologo di fama internazionale, Giulio Tarro, allievo e figlio scientifico di Albert Sabin, il padre del vaccino contro la poliomelite, parla dell’insidioso Covid-19  affermando: “Il nostro migliore alleato? E’ indubbiamente l’estate, il caldo, ormai alle porte, insieme ad alcune accortezze – spiega in un’intervista –  tenere una certa distanza abbinata all’igiene, lavarsi molto spesso mani e viso, e uno stile di vita corretto, vale a dire un’alimentazione sana, ricca di Vitamina C”. Il grande maestro sostiene che l’estate, insieme al caldo, sarà un nostro alleato nella sconfitta del virus.

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Giulio Tarro, cosa insegna questa pandemia

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farmaci coronavirus (Getty Images)

Il virologo dall’alto della sua posizione sostiene che nel bene e nel male la pandemia ha insegnato qualcosa e lascerà il segno:” A potenziare, rafforzare la sanità pubblica, il sistema sanitario universale: possibile che proprio la Lombardia è stata così colpita, direi travolta dal virus? – prosegue il dibattito –  Eppure la sanità non era il suo fiore all’occhiello? Non sarà che ha pagato, sta pagando a caro prezzo il taglio enorme dei posti letto?  – continua – Credo proprio che quanto fatto dal 1997 ad oggi: aver penalizzato il sistema sanitario pubblico per favorire la sanità privata, ci si è, come un boomerang, ritorto contro”.

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Ospedali (Getty Images)

Il figlio scientifico di Albert Sabin è contrario al vaccino

Inoltre si sofferma su un altro importante argomento: il vaccino. Servirà veramente per sconfiggere il nemico invisibile? “Onestamente, credo che anche per questo virus – precisa il virologo 82enne – la soluzione possa venire prima dagli anticorpi monoclonali sviluppati dai contagiati e guariti che dal vaccino che richiede tempi più lunghi e che dovrà essere buono ed efficace per tutti. Prosegue Tarro:” Visti i tanti ceppi che ci dicono che già oggi pare che il virus Sars-Cov-2 non sia lo stesso per Wuhan e per la Lombardia, stante la sua mutazione genetica”.

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