Covid-19, primario Cremona: “Rischiosa una riapertura senza la mappatura dei casi”

Covid-19, il primario di Cremona Antonio Cuzzoli ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha spiegato il rapporto che intercorre tra i tamponi e i test sierologici. 

Covid-19 primo volontario vaccino sperimentale
(Getty Images)

Il coronavirus continua ad estendersi in Italia: stando all’ultimo bollettino comunicato da Angelo Borrelli, ci sono 1.127 nuovi positivi e sono state registrate 578 morti nelle ultime 24 ore. Il numero dei guariti rispetto a ieri è salito di 962 persone. La Lombardia è la regione italiana più colpita dal nuovo covid-19: il sistema sanitario è stato messo in ginocchio nell’ultimo mese e mezzo e continua a preoccupare la situazione legata a Milano. Situazione allarmante anche a Cremona: solo nella giornata di lunedì 13 il dato dei nuovi positivi è salito di 224 persone. Tra il 14 e il 15 aprile, invece, i nuovi casi di contagio sono 30 mentre i decessi sono stati 14. Il governo, ad inizio maggio, potrebbe far terminare il lockdown: il paese si appresta quindi alla riapertura. La fase 2 potrebbe essere complicata perché potrebbero innescarsi nuovi focolai. Ritornando alla città di Cremona, il prossimo 21 aprile partiranno i test sierologici. Test che sono pronti a partire su tutto il territorio. Il primario di Cremona Antonio Cuzzoli, tuttavia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha spiegato che sarà importante effettuare ancora tamponi.

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Covid-19, le parole del primario di Cremona

giulio tarro
farmaci coronavirus (Getty Images)

Antonio Cuzzoli ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tgcom24 in cui ha spiegato l’importanza dei tamponi. “Tamponi ed esami sierologici sono complementari. L’uno senza l’altro dà informazioni incomplete. I tamponi servono per escludere un’eventuale positività ancora attiva mentre il secondo passo sono gli esami sierologici per verificare la protezione sviluppata dai cittadini”. Il primario del pronto soccorso di Cremona ha spiegato che una riapertura senza mappatura dei casi è molto rischiosa: potrebbe innescarsi una nuova ondata di contagi.

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Cuzzoli ha anche raccontato un episodio emozionante capitatogli qualche giorno fa. Stando alle parole del primario, una donna di 40 anni dopo 9 giorni di ricovero gli ha scritto che il suo sguardo è stato come un abbraccio indimenticabile.

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