Nasa, progettato sistema per prevedere siccità ed alluvioni

La Nasa avrebbe progettato un sistema in grado prevedere stati di siccità ed alluvioni: attraverso delle mappe gli studiosi potranno verificare lo stato di umidità del suolo e del sottosuolo.

Terra arida
(Getty Images)

Un sistema in grado prevedere stati di siccità ed alluvioni, questo l’avveniristico progetto messo in piedi dalla Nasa. L’agenzia spaziale americana sarebbe, infatti, riuscita a completare un meccanismo che settimanalmente realizza delle mappe del Pianeta a mezzo del quale gli scienziati vengono informati dell’umidità di suolo e sottosuolo.

I dati raccolti tramiti dei satelliti vengono poi elaborati e permetto di effettuare un’accurata previsione di quelli che saranno gli stati di siccità o il possibile verificarsi di alluvioni. Sono previsioni che potranno avvenire a distanza di 30, 60 e 90 giorni ed individuando specifiche località.

Leggi anche —> Record per il Sole: il ciclo più debole degli ultimi 200 anni

Nasa, progettato sistema per prevedere siccità ed alluvioni

Sole
(Getty Images)

Il responsabile del progetto, Matt Rodell, del Goddard Space Flight Center ha rilasciato dichiarazioni in merito allo studio ed al fenomeno al suo vaglio. Stando a quanto riporta la redazione di Focus, la siccità è ancora difficile da catalogare. Di norma è facile da studiare quando si registra in paesi sviluppati, ma quando ad essere coinvolti sono alcuni Paesi Asiatici o Africani, la questione si complica. Ed infatti, potrebbe essere rilevata solo quando si registra una vera e propria crisi umanitaria. L’idrologo della Nasa ha aggiunto che per tale ragione è di vitale importanza possedere un sistema a livello globale per la sicurezza idrica, riferisce Focus, sì da rilevare situazioni critiche anche quando nessuno le segnala.

Le mappe utilizzate

Intervenuto sul progetto anche Brian Wardlow, della University of Nebraska-Lincoln. Stando a quanto riporta la redazione di Focus tramite l’impiego delle Mappe è possibile monitorare l’umidità di suolo e sottosuolo, avendo un quadro cristallino di quella che è la situazione idrica dell’intero pianeta. Un monitoraggio di vitale importanza per gli Stati che così possono pianificare le loro strategia nel settore primario.

L’impiego dei satelliti è, dunque, centrale. Le mappe infatti per essere stilate si avvalgono del sistema Gravity Recovery and Climate Experiment Follow On (GRACE-FO), della Nasa, riporta Focus, e del centro tedesco di ricerca per le geoscienze, in grado di tracciare la presenza ed il movimento dell’acqua tramite il campo gravitazionali della Terra.

Leggi anche —> Meno cicloni tropicali, ma più potenti: lo studio del NOAA

Sole
(Getty Images)

Tutti i dati vengono condensati all’interno di un modello che poi procede alla stesura delle mappe ed alle previsioni grazie alla rilevazione dell’umidità ad un metro sotto il suolo.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Impostazioni privacy