Stati Uniti, le proteste fanno scattare l’allarme contagi

Le proteste per la morte di George Floyd possono diventare “eventi super diffusori”. Fanno scattare l’allarme coronavirus gli esperti

George Floyd
(GettyImage)

Le proteste per la morte di George Floyd possono diventare “eventi super diffusori”. Fanno scattare l’allarme coronavirus e rischio impennata dei contagi i tanti assembramenti che si stanno creando in vari Stati degli Usa per la morte di George Floyd. Attualmente sono oltre 104mila le persone che hanno perso la vita per il coronavirus negli Stati Uniti. Secondo il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti le proteste potrebbero diventare “eventi super diffusori” del virus Covid-19. La paura di avere una crescita esponenziale e incontrollata è tanta.  Il dottor Theodore Long, che è colui che guida le modalità di tracciamento dei contagi di New York, ha lanciato un accorato appello. Il medico ha chiesto di manifestare indossando sempre la mascherina, distanziandosi ove possibile e lavando spesso le mani.

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Le proteste fanno lievitare i contagi

George Floyd (spetteguless.it)
George Floyd (spetteguless.it)

“C’è stato molto movimento in giro, questo significa che hanno respirato più profondamente e si sono passati e particelle di ossigeno molto velocemente”. Sono le parole di timore dell’esperto di malattie infettive della Vanderbilt University, il dottor William Schaffner, rilasciate al New York Times. Il medico si aggrappa però, ad una speranza che lascia un po’ di ottimismo. A partecipare sono stati soprattutto giovani, che i dati statistici indicano tra i meno colpiti o comunque tra le persone che meglio riescono a reagire all’eventuale attacco del coronavirus.

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George Floyd
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Un eventuale impennata tra giovani potrebbe causare meno danni. E’ l’auspicio del medico al New York Times. Si spera sia così, intanto manifestazioni e scontri proseguono, nonostante tutto.

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