Regione Lombardia, nuova polemica: ordine di camici alla società della moglie di Fontana

Nel mese di aprile la Regione Lombardia avrebbe ordinato dei camici per un valore che superava i 500mila euro: il fornitore, meglio il donatore, era la Dama s.p.a., società della famiglia della moglie del Governatore Fontana.

Attilio Fontana
Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (Getty Images)

Un ordine di camici che non sarebbe passato inosservato, quello effettuato dalla centrale Acquisti della Regione Lombardia nel mese di aprile. A suscitare polemica non il quantum, oltre 500mila euro, bensì l’identità del fornitore. Ed infatti, si sarebbe trattato della società della famiglia della moglie del governatore Attilio Fontana, la Dama s.p.a..

Quest’ultima il 22 maggio, però, al momento dello storno della fattura avrebbe affermato trattarsi di una donazione e che ci sarebbe stato un fraintendimento. Fontana, all’esito di quanto accaduto, avrebbe affermato di non essere a conoscenza di nulla e di non aver interferito in alcun modo.

La vicenda sarà oggetto della puntata di questa sera di Report e la notizia è stata fornita in anteprima da Il Fatto Quotidiano. Il Governatore della Lombardia, avrebbe già conferito mandato ai propri legali di querelare entrambi ed avrebbe diffidato la trasmissione a mandare in onda il servizio.

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Lombardia, caso camici: l’ordine della Regione alla società della famiglia della moglie di Fontana

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Attilio Fontana (Getty Images)

Non chiarirebbe incontrovertibilmente la sua totale estraneità ai fatti e a come si sono svolti, per tale ragione Attilio Fontana avrebbe diffidato la trasmissione Report dal trasmettere il servizio riguardante i camici ordinati dalla Regione alla Dama s.p.a. Il programma Rai avrebbe portato avanti un’indagine tramite cui, come riporta Il Fatto Quotidiano che ne fornisce un’anteprima, avrebbe scoperto dell’ordine dei camici.

In sostanza il 16 aprile la Regione avrebbe avanzato la richiesta alla Dama s.p.a., la quale apparterrebbe per il 10 per cento tramite la società Divadue srl, a Roberta Dini, moglie del governatore e per il resto a suo fratello Andrea.

Sarebbe stato quest’ultimo a replicare ai microfoni di Report come si sarebbero svolti i fatti. Andrea Dini ha affermato che chi nella sua azienda si è occupato dell’ordine non avrebbe compreso che trattavasi di una donazione. Un fraintendimento, dunque, al quale avrebbe immediatamente posto rimedio una volta accortosene.

La risposta del Governatore Attilio Fontana

https://www.facebook.com/fontanaufficiale/posts/1241523836188490

Un polverone mediatico, quello tirato su dal servizio di Report che andrà in onda questa sera, che ovviamente non ha lasciato indifferente il Governatore Fontana. Quest’ultimo, ha conferito immediatamente mandato ai propri legali di querelare sia la trasmissione che Il Fatto Quotidiano nonché diffidato la prima dal trasmettere la puntata nella parte riguardante tale vicenda.

In merito Fontana avrebbe dichiarato che quello di Report sarebbe un servizio che non chiarirebbe come si sono svolti i fatti realmente. Tramite Facebook il Governatore avrebbe spiegato le proprie ragioni. Durante il periodo emergenziale, non ricevendo aiuti da Roma, la Lombardia si sarebbe affidata all’ARIA la propria centrale acquisti. Ciò al solo fine di assicurare gli approvvigionamenti necessari in quel frangente. Tra le numerose aziende che avrebbero fornito riscontro alla richiesta ci sarebbe stata la Dama s.p.a. che ha convertito la propria produzione. L’azienda peraltro si sarebbe resa protagonista di un gesto encomiabile, donando 60mila euro al fondo straordinario per l’emergenza istituito dalla Regione, fornendo a titolo gratuito dispositivi sanitari.

La Dama avrebbe atteso le certificazioni del caso ed il 16 aprile avrebbe dato riscontro ad un ordine nel pieno rispetto delle norme fiscali e tributarie. Tutto il materiale, prosegue Fontana, era accompagnato da regolare fattura alla base della volontà di donare quel materiale alla Regione. A riprova di ciò, infatti, al momento del pagamento è stata emessa una nota di credito che ha bloccato ogni sorta di incasso. Nessun rimprovero, ad avviso del Governatore, può essere mosso a chi in un periodo critico e delicatissimo ha mostrato senso civico. Il messaggio si chiude con un inciso lapidario: “Respingo fermamente ogni strumentalizzazione affidando alle autorità competenti la tutela della Regione Lombardia“.

Chiesta interrogazione urgente: la sinistra chiede chiarimenti

Il senatore del partito Liberi e Uguali, Francesco Laforgia avrebbe chiesto un’interrogazione urgente chiedendo a gran voce che il Presidente Fontana chiarisca l’accaduto.

Dello stesso avviso la senatrice del Partito Democratico Simona Malpezzi. Quest’ultima avrebbe affermato che a stretto giro dovrà chiarirsi l’affidamento della fornitura senza una gara pubblica ad una società peraltro collegata alla moglie ed al cognato del Governatore. La Malpezzi ha proseguito dicendosi preoccupata per la salute dei cittadini lombardi perché sarebbe convinta che la gestione dell’emergenza, ed anche quella del periodo attuale non sia stata adeguata a quello che era il pericolo. Il Governatore Fontana, ad avviso della Senatrice dovrà dunque rendere conto dell’accaduto. A prescindere dal fatto che sia stato un equivoco e che gli oltre 500mila euro siano stati stornati, la vicenda presenterebbe dei tratti non esattamente limpidi.

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Medico ospedale
(Getty Images)

Il Governatore Attilio Fontana ha dunque deciso di prendere provvedimenti nei confronti della trasmissione Report. Ha fornito le sue ragioni e spiegati come si sarebbero svolti i fatti, precisandone la propria estraneità. Motivazioni che però poco hanno convinto la sinistra che ora vuole vederci chiaro.

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