Ondate di calore, il fenomeno che sta aumentando in tutto il mondo

Le ondate di calore nel Mar Mediterraneo si registrano sempre più frequentemente: il Ministero della Salute, per tale ragione, ha avviato nei mesi estivi un sistema in grado di prevederle.

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Un accelerazione smodata quella delle ondate di calore nel Mediterraneo che ogni decennio, dagli inizi degli anni ’80 al 2017, ha registrato un aumento di quasi 6 giorni e mezzo di caldo. Per porre rimedio a quelle che potrebbero essere le nefaste conseguenze, il Ministero ha elaborato un sistema che nei mesi estivi permette di prevedere l’eventuale verificarsi delle ondate. Inoltre, tale strumento individuerebbe anche i cittadini più a rischio, particolarmente in questo delicato periodo.

Il fenomeno, però, non riguarda solo il Mare Nostrum. Ed infatti, le proiezioni parlano di alte temperature diffuse su tutto il pianeta. Per tale ragione il comparto sanitario, già provato purtroppo dal Covid-19, dovrà tenersi pronto a far fronte ad ogni richiesta d’aiuto dei cittadini dettata dall’estremo caldo.

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Ondate di calore, il fenomeno è più pericoloso di quanto si pensi

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Nel 2020 è stata effettuata per la prima volta una valutazione su scala mondiale di quelle che sono le cosiddette ondate di calore. Tramite tale ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, è emerso che da ogni angolo del Pianeta giunge notizia di una mutazione dei fattori climatici in primis quelli relativi al caldo a partire da metà secolo scorso sino al 2017. Nel Mediterraneo, in particolar modo, i giorni di ondate roventi sarebbero aumenti di 6,4 in un decennio.

Nuovo parametro: il calore cumulativo

Attraverso la pubblicazione è stato inserito nella tabella dei metri di paragone un nuovo valore: il calore cumulativo. Quest’ultimo altro non sarebbe che il risultato delle variazioni anomale in aumento delle temperature registrate durante quei giorni colpiti da ondate di calore.

Sul punto è intervenuta, riporta la redazione di Rinnovabili.it, Sarah Perkins Kirkpatrick della CLEx, ad avviso della quale anche questo parametro sarebbe in aumento. Si parla di una crescita di 1/4,5°C ogni dieci anni. In Oceania questo parametro avrebbe superato gli 80°C. Eppure non è questo il dato che più spaventa, bensì quello del mediterraneo dove il calore cumulativo ha raggiunto i 200°C.

Stabile è invece rimasto il parametro dell’intensità che misura appunto il valore medio delle ondate. Nessuna variazione significativa registrata dagli esperti, se non in Africa e quale piccola parte del Sud America.  La dottoressa Kirkpatrick ha ribadito che da tempo è noto il fatto che i riverberi del riscaldamento globale si sarebbero intercettati con le ondate di calore. Ora se ne ha la certezza.

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Mare cristallino (foto Pixabay)

L’intervento richiesto dalla comunità scientifica è uno, che la questione ambiente resti al primo posto delle Agende Governative.

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