La mamma di Evan nega gli abusi: «Sono stata plagiata dal mio compagno»

Parla Letizia Spatola, la mamma di Evan, il bimbo di 21 mesi morto a Modica a causa delle percosse subite. La donna nega gli abusi, riversando tutta la colpa sul compagno. 

bimbo morto a Modica
Il piccolo Evan (Foto dal web)

Non avrebbe responsabilità Letizia Spatola, la mamma di Evan Lo Piccolo, morto a Modica lunedì 17 agosto. Parlando della morte di suo figlio, la donna nega i maltrattamenti ai danni del piccolo, affermando di essere stata plagiata dal compagno, Salvatore Lo Blanco, senza che se ne rendesse conto.

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Secondo il racconto della donna, ogni violenza sarebbe stata perpetrata mentre lei era assente, per questo non ne era a conoscenza. Anche l’ultima è avvenuta senza che la mamma fosse presente.

A tal proposito Letizia dice di non essersi preoccupata delle condizioni di Evan, che sembrava star bene. Inoltre, il compagno l’aveva rassicurata dicendogli che il piccolo era caduto dal letto, così da giustificare le lesioni. Solo quando Evan ha perso conoscenza ha deciso di allertare i soccorsi.

«Ho avuto qualche sospetto solo quando il mio compagno dapprima mi ha detto che il bimbo era caduto dal letto e poi che aveva sbattuto la testa contro lo spigolo della porta». ha raccontato la donna.

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Letizia Spatola: vittima o carnefice?

bimbo morto Modica
Il piccolo Evan (Foto dal web)

Ma la sua dichiarazione non ha convito la procura, dal momento che Letizia non può non aver visto le tracce di sangue presenti nella culla. Inoltre, i maltrattamenti andavano avanti ormai da tempo: Evan era finito in ospedale altre tre volte prima di morire.

ambulanza
Ambulanza (Getty Images)

Per il legale della donna, tuttavia, Letizia è solo un altra vittima delle violenze di Salvatore Lo Blanco. Violenze che non ha mai avuto il coraggio di denunciare. Secondo il suo avvocato, la donna è entrata in carcere piena di lividi, prova lampante dei maltrattamenti subiti.

«La mamma è un’altra vittima di questa situazione e non il mostro che tutti dipingono. L’errore che non si perdonerà è quello di non aver avuto la forza di opporsi a un soggetto che l’ha manipolata» conclude l’avvocato.

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