Covid, Ungheria chiude le frontiere da settembre

L’Ungheria chiuderà le frontiere dal primo settembre, per arginare la diffusione del Coronavirus. Lo ha reso noto il governo di Budapest

Gergely Gulyas (foto dal web)
Gergely Gulyas (foto dal web)

Nuova risalita dei contagi legati al Covid in Europa, e alcuni Paesi corrono ai ripari. “L’Ungheria – ha annunciato poco fa il vice-premier Gergely Gulyas – chiuderà le frontiere dal primo settembre, per arginare la diffusione della pandemia”.

Lo ha spiegato in conferenza stampa Gergely Gulyas, capo dello staff del primo ministro Viktor Orban, come riporta Hungary Today. Gli ungheresi di ritorno dall’estero possono rientrare nel Paese, ma dovranno rispettare la quarantena per 14 giorni come previsto per disposizione sanitaria e ministeriale, o fino a quando non risulteranno per due volte negativi ai test sierologici.

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Le misure servono per proteggere i cittadini ungheresi più anziani, i bambini che si preparano per l’inizio dell’anno scolastico e la situazione economica ormai disastrosa come per il resto del mondo. Il numero totale di persone contagiate dal virus in Ungheria è ora 131 (il numero ufficiale). Si tratta di un aumento di circa il 30% rispetto al numero di ieri che era 102.

Secondo Gulyas, l’aumento dei contagi si sta verificando a causa dal ritorno degli ungheresi in vacanza e da viaggiatori stranieri che portano il virus nel Paese. “Dal 1° settembre – ha detto Gulyas – tutti i paesi stranieri sono zona rossa per noi”.

In bilico anche la partita Bayern Monaco-Siviglia

Covid (foto dal web)
Covid (foto dal web)

Il Paese inoltre sta decidendo come comportarsi per gestire la finale della supercoppa fra il Bayern Monaco e Siviglia che si giocherà tra tre settimane nello stadio di Budapest: l’organizzazione sportiva sta valutando se confermare la presenza di 20mila spettatori nello stadio, la prima occasione in cui saranno ammessi spettatori in presenza da quando è scattato il divieto legato al Covid. I tifosi stranieri verranno accolti direttamente all’aeroporto e portati allo stadio, così anche al termine del match.

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La decisione dell’Ungheria scatta quasi in contemporanea con le parole pronunciate dal presidente francese Macron che a causa dell’aumento dei contagi interni a 7.379, ha fatto sapere che “sta considerando l’eventualità di attivare un secondo lockdown anche se il governo si sta predisponendo per fare di tutto per impedirlo”.

Budapest (foto Pixabay)
Budapest (foto Pixabay)

La Gran Bretagna ha allungato invece la lista dei Paesi per cui, al rientro, è obbligatoria la quarantena, includendo anche Svizzera, Repubblica Ceca e Giamaica, mentre la Germania di Angela Merkel invita i cittadini a non viaggiare in aree a rischio se non “assolutamente necessario” per non dover ripristinare i controlli alle frontiere.

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