L’infettivologo Matteo Bassetti spiega perché si può tornare a scuola

Parole incoraggianti quelle che provengono da Matteo Bassetti, l’infettivologo che si pronuncia a favore della riapertura delle scuole. 

Matteo Bassetti
L’infettivologo Matteo Bassetti (foto dal web)

L’infettivologo Matteo Bassetti interviene nuovamente sulla questione Covid e lo fa riferendosi in particolare al rientro a scuola. Con l’arrivo di settembre infatti la questione è particolarmente spinosa, in questi giorni non sono mancate le critiche sulle modalità di rientro degli studenti. L’infettivologo sostiene che al pari della altre malattie – propone l’esempio del morbillo – o di qualsiasi altra influenza non si può parlare di rischio zero, sarebbe errato pensare il contrario. Le scuole sono chiuse da 7 mesi – precisa – e questo crea un’ulteriore danno per gli studenti che si sono ritrovati a districarsi tra le lezioni online. Toni aspri Bassetti rivolge alle scuole, accusandole di avere un atteggiamento incoerente e lontani dalla prassi europea. Molti paesi infatti hanno già dato avvio all’anno scolastico 2020-2021 pur consapevoli dei pericoli presenti.

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Scuola, regole inadatte e aperte a numerosi equivoci

Matteo Bassetti
Riapertura delle scuole (foto dal web)

Confusione e caos, sarebbero questi gli aggettivi che emergono dalle parole di Bassetti, accusando un sistema confuso a causa di regole non precise che consentono chiunque di agire come meglio crede. Secondo Bassetti bastano alcuni accorgimenti: mascherine solo negli spazi comuni, durante la ricreazione, non mentre si è seduti al proprio posto. Occorre disciplinare al pari degli altri luoghi, non comprende Bassetti questo accanimento verso le scuole. Atteggiamento che si è manifestato solo adesso visto che fino a poco prima che scoppiasse l’emergenza Covid le scuole accoglievano anche i bambini non vaccinati alle altre malattie infettive.

Sugli allarmismi che provengono dai media e dal web l’Infettivologo vuole fare chiarezza: i dati non sono catastrofici come nei mesi scorsi, marzo e aprile.

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Adesso la situazione è diversa: una bassa percentuale di contagio, al pari del periodo di Ferragosto: tra 1,5% ed il 2,5% e la maggior parte sono asintomatici.

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