Chiambretti si confessa dopo il covid: “L’esperienza più brutta della mia vita”

Pietro Chiambretti si confessa a Verissimo: “Ho perso mia mamma per il covid, non lo auguro a nessuno”. Un’esperienza durissimo per il conduttore 

Piero Chiambretti (Getty Images)
Piero Chiambretti (Getty Images)

Piero Chiambretti ha affrontato il coronavirus proprio nel picco dei contagi. Era il 16 marzo quando è stato ricoverato, con la saturazione bassa e con poco ossigeno nel cervello. Lui n’è uscito, per fortuna, ma non è lo stesso per sua madre: lei invece è morta e questo è stato motivo di grande dolore per il conduttore.

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Chiambretti si confessa a Verissimo dopo essere stato affetto dal covid e aver perso la mamma: “Non lo auguro a nessuno”

Piero Chiambretti (Getty Images)
Piero Chiambretti (Getty Images)

“Sicuramente è stata l’esperienza più brutta della mia vita, non la auguro a nessuno. Ho toccato il fondo” rivela Chiambretti, con le lacrime agli occhi. “Il 21 settembre saranno 6 mesi che mia mamma non c’è più. Prima di essere stato ricoverato, ero stato con mia mamma, con mio cugino e con mia figlia. Si sono ammalati tutte e tre. Lei si è aggravata subito, mentre mia figlia è stata malata solo un giorno. Quando mia mamma si ammalò le dissi che era un’influenza perché così mi aveva detto il dottore. Dopo una settimana mia mamma mi disse di avere la febbre alta. La feci ricoverare e in ospedale lei disse di essere stata con me, con mio cugino e con la nipote. Quando mi telefonarono e sentirono la mia voce capirono che non era un’influenza”.

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Piero Chiambretti (Getty Images)
Piero Chiambretti (Getty Images)

In ospedale, poi, è stato supportato da uno staff di medici che hanno fatto del loro meglio per aiutarlo a guarire. “Mia madre non sono riuscito a vederla perché si è aggravata subito. Ho avuto poi la fortuna di averla nel letto affianco, però dopo pochi giorni lei è peggiorata e a quel punto, per protocollo, mi hanno detto che per non farla soffrire sarebbe stato meglio lasciarla dormire. Questo è stato un po’ dura”.

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