Omicidio Lecce, le parole del killer: “Mi hanno riconosciuto”

caso Lecce (foto dal web)

E’ stato un interrogatorio lungo, ma alla fine Antonio De Marco ha confessato: “Daniele mi ha sfilato il passamontagna e mi ha riconosciuto – racconta – Ho sentito gridare ‘Andrea’. Loro non hanno mai pronunciato il mio nome. Indossavo dei guanti che poi si sono strappati perdendone forse uno solo o un frammento”. E poi continua: “Dopo aver compiuto il gesto sono tornato a casa mia sita in via Fleming – prosegue – Ho dormito fino alla mattina successiva. Mi sono disfatto dei vestiti gettandoli in un bidone del secco di un condominio poco distante dall’abitazione. La fodera faceva parte del coltello che ho comprato”. E ancora, il killer spiega: “Insieme ai vestiti c’erano le chiavi e il coltello acquistato in contanti. La candeggina l’ho acquistata presso un negozio, quella sera portavo al seguito anche uno zainetto di colore grigio con dentro la candeggina, delle fascette e il coltello nonché della soda – non lascia indietro neanche un dettaglio – Ho scritto solo due giorni prima i biglietti”. Solo due giorni prima era andato a trovare Daniele ed Eleonora convinto di trovare entrambi. “Quando sono entrato in casa i due erano seduti in cucina. Ho incontrato Daniele nel corridoio, il quale si è spaventato perché avevo il passamontagna – spiega – Dopo aver avuto una colluttazione con lui li ho uccisi. Quando ho colpito lui ha cercato di aprire la porta per scappare”.

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Antonio De Marco (foto dal web)

L’Assassino afferma di aver ucciso prima la ragazza e poi Daniele. “Dopo aver lottato con loro – racconta – sono andato via senza scappare perché non avevo fiato”.

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