Covid, le parole di Matteo Bassetti: “Mi ero sbagliato, seconda ondata importante”

Matteo Bassetti, responsabile del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ammette i propri errori. “Le mie previsioni erano sbagliate, c’è una seconda ondata importante”

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti (foto dal sito ufficiale di La7)

Come i dati registrati nelle ultime settimane hanno abbondantemente dimostrato, sono in molte le persone che hanno sottovalutato la portata di questa seconda ondata. Fra queste, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino, a Genova.

Il medico, in collegamento su La7 a “L’aria che tira“, ammette di aver sbagliato, e di essersi accorto solo ora dei propri errori. “Le previsioni, anche quelle che ho fatto io, si sono rivelate sbagliate. È ritornata un’importante ondata di questa infezione“.

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Covid, seconda ondata importante: parla l’infettivologo Bassetti

Covid, seconda ondata
Covid, seconda ondata (Getty Images)

Matteo Bassetti, oltre ad essere infettivologo dell’ospedale genovese, è anche membro della task force Covid-19 della Liguria. Lui stesso, in precedenza, aveva fatto delle previsioni sbagliate sulla seconda ondata, minimizzando ciò che, di fatto, si sarebbe poi rivelato verità.

Medici, sanitari e sistemi già stanchi in molte situazioni per la prima ondata“: così il medico ha descritto la situazione a “L’aria che tira“, collegandosi via web. “È probabile che noi non ci siamo organizzati al meglio, ma quando si ammalano così tante persone il sistema va comunque in difficoltà“.

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Covid-19
Covid-19 (Getty Images)

Bassetti, dunque, non vuole puntare il dito contro la sanità pubblica, sottolineando il fatto che una situazione del genere, per quanto prevista e prevenuta, avrebbe in ogni caso creato problemi. Il personale, infatti, si trascina dietro una stanchezza enorme, dovuta alle fatiche della prima ondata.

Oggi è inutile dire che la colpa è di ciò che non si è fatto durante l’estate – afferma l’infettivologo, che prosegue dicendo – Siamo su un plateau ma è molto alto, dobbiamo scendere a 1.500 metri: siamo molto in alto e questo crea enorme pressione sugli ospedali“.

Quello che il medico definisce un “timido segnale di rallentamento“, dunque, non deve in alcun modo far rilassare. Infatti, prima di asserire di aver arginato la seconda ondata Covid, la strada da percorrere è ancora lunga.

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