Morbillo, la nuova allerta, l’epidemia potrebbe scattare il prossimo anno

Secondo una ricerca condotta dalla comunità scientifica esisterebbero delle valide ipotesi a confermare una nuova epidemia.

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Moribillo: la nuova allerta (Pixabay – nastya_gepp)

Secondo quanto affermato dai professionisti del settore, ed in particolare dai dettagli emersi in una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica inglese The Lancet, il prossimo anno potrebbe verificarsi un secondo stato di allerta. La causa scatenante a capo di queste ipotesi scientifiche sarebbe principalmente il calo netto delle vaccinazioni per la malattia infettiva del morbillo. Il 2020, secondo i ricercatori, ha infatti messo alla prova la popolazione mondiale con il propagarsi del coronavirus e dei conseguenti effetti della pandemia, facendo abbassare la guardia sulle altre patologie esistenti.

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Morbillo: si tratta davvero di una nuova epidemia?

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La comunità scientifica sulla nuova epidemia (Pixabay – Sammy-Williams)

Gli specialisti nel settore hanno inoltre riscontrato una diminuzione delle infezioni dovute ad altre malattie con alta probabilità di contagio. Il calo è infatti dovuto proprio al distanziamento sociale da Covid-19 e alle conseguenti limitazioni negli spostamenti imposte alla popolazione mondiale.  Eppure, ad insospettire gli esperti è lo stesso effetto boomerang della pandemia. Ovvero la situazione di malessere generale che ha peggiorato le condizioni basilari di salute e di vita nei paesi più a rischio povertà. L’allerta potrebbe dunque partire dalle zone con più alto tasso di mortalità e, dunque, verso le persone che soffrono di deficit vitaminici dovuti alla malnutrizione.

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Nuova epidemia morbillo (Pixabay – MiroslavaChrienova)

Gli elementi più a rischio restano senza ombra di dubbio i bambini, che se non soggetti a vaccinazione, come di routine potrebbero essere, molto più facilmente delle scorse annate, infettati dal virus del morbillo e di conseguenza trasmetterlo a macchia d’olio alle persone più fragili e con difese immunitarie decisamente più basse. L’appello proveniente della comunità scientifica si limita, dunque, a porre l’attenzione sull’importanza di vaccinarsi. A prescindere dall’età di appartenenza, divenendo immuni ed evitando così una grande percentuale di decessi nel 2021.

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