10 domande a Eduardo Valdarnini. Dalla Cortellesi a Suburra. L’attore si racconta

La nostra intervista a che ci parla della sua carriera: dagli esordi fino a raggiungere il successo con “Suburra”.

Innanzitutto partiamo dalle sue origini: padre italiano e madre francese, nato in Francia poi trasferitosi in Italia e ora residente di nuovo in Francia. Quanto ha inciso nella sua professione questo incontro di culture e realtà. E in cosa si sente più francese e in cosa più italiano?

Sono cresciuto a Roma e la scelta di tornare è stata dettata dalla curiosità prima e dall’amore poi.
Non saprei dirlo io personalmente, ma mi è stato fatto notare che si percepisce a volte questa mescolanza in certi aspetti del mio carattere.

Prima si laurea in sociologia e poi studia Scuola d’arte cinematografica. La laurea è stato un piano B oppure Le sarebbe piaciuto intraprendere un’altra carriera, prima di quella di attore?

La sociologia è stato un punto di partenza. Non sapendo cosa fare finito il liceo ho seguito semplicemente l’istinto cercando qualcosa che potesse soddisfare la mia curiosità verso il mondo e l’Altro. Mi sono poi ritrovato per caso a fare l’attore e questo mestiere mi ha da subito “parlato”, come se potesse dare risposte a domande che né attraverso la sociologia né attraverso la scrittura, altra materia che mi appassiona molto,  ero ancora riuscito a trovare.

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Dopo una serie di cortometraggi è approdato al cinema diretto da Cristina Comencini e affiancando volti di grande esperienza cinematografica come Paola Cortellesi. Per un attore alle prime armi che palestra è stata accanto a personaggi di questo calibro e qual è stato il primo consiglio che ha ricevuto e che oggi darebbe a chi si affaccia alla Sua professione?

È stato estremamente formativo e per fortuna avevo accanto donne con una grande esperienza che mi hanno saputo rassicurare e guidare.
Il consiglio fu quello di lasciarsi andare e divertirsi.

Suburra è stata sicuramente la svolta della carriera, almeno per il momento. Ventinove anni quindi giovanissimo e ancora tanta strada da fare. È stato difficile per lei impersonare un personaggio ambiguo e controverso ma allo stesso tempo ambizioso e coraggioso, come Lele?

Sì è stata una bella sfida, soprattutto considerandone la durata. Ma anche qui ho avuto modo di imparare molto, attingendo nuovi strumenti e nuove idee dagli altri e da me stesso.

Probabilmente il successo di Suburra è dovuto anche al legame che si è instaurato tra voi attori. Si dice spesso che quando si lavora in armonia anche il risultato finale è migliore. Cosa ne pensa?

Senza dubbio l’armonia del gruppo è fondamentale per la buona riuscita del progetto e, credo, che questo possa valere in qualunque mestiere.

Sicuramente dopo questa esperienza anche la sua popolarità è aumentata e da un giorno all’altro ha iniziato ad avere molti fan che la seguono e la idolatrano. Come vive questa notorietà improvvisa e cos’è cambiato nella sua vita rispetto a prima?

Facendo base in Francia non sento molto la differenza… ho più followers su Instagram, tutto qua direi! La mia vita privata è sempre la stessa e per adesso non trovo ragioni valide per cambiarla.

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Ora in Italia ha raggiunto il successo, vuole emularlo in Francia o per il momento si sta concentrando esclusivamente nel nostro paese?

L’importante è riuscire a continuare a lavorare e tenersi impegnati. Sono anni che sono sul mercato italiano e con la stessa pazienza cerco di entrare anche in quello francese.

Quali sono gli attori a cui si ispira particolarmente?

Mastroianni, Volonté, Daniel Day Lewis, Meryl Streep… Ma la cinematografia è piena di grandi attori e grandi performance quindi la lista sarebbe inevitabilmente troppo lunga.

Oltre a quella di attore c’è un’altra grande passione a cui dedica il suo tempo e la sua dedizione?

Amo scrivere e mi sto dedicando alla stesura di una sceneggiatura, ma la strada è ancora lunga e tortuosa.

Se può raccontarci qualcosa, quali sono i suoi prossimi progetti e qual è il sogno che vorrebbe realizzare come attore?

Un film che dovrebbe uscire nel 2021 su cui ancora non posso dire molto e speriamo tante altre novità in un anno (magari) meno sciagurato di quello corrente.

E infine c’è un’altra domanda che aggiungiamo e che suscita la nostra curiosità: c’è un aneddoto divertente o al quale è particolarmente legato che ha vissuto sul set di ‘Suburra’ ?

Ricordo alcune nottate ad aspettare di girare, notti quasi magiche, al freddo, bevendo caffè e chiacchierando in un tempo quasi sospeso.

MELISSA LANDOLINA

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