Stefano D’Orazio, la memoria dei “Pooh 50” e le cause della scomparsa

In memoria della scomparsa di Stefano D’Orazio ripercorriamo gli ultimi tratti della sua vita e i festeggiamenti per i “Pooh 50”

“Ciao Stefano, amico per sempre” – questo è il titolo ufficiale del palinsesto, andato in onda ieri sera, dedicato a Stefano D’Orazio, famoso batterista dei Pooh. L’omaggio della serata è stato accompagnato da una dedica speciale. Dodi Battaglia ha ricordato il suo ex collega come il più grande batterista di tutti i tempi, unico nel suo genere, una persona simpatica e “tuttofare”, con progetti lavorativi a lungo termine.

Stefano riusciva sempre ad arrivare in fondo alle idee e ai suoi progetti e trovare risposta. Tranne nell’ultima occasione, dove ha incontrato la morte. L’imperdibile serata del sabato sera, in onore del D’Orazio batterista dei Pooh ha riavvolto il nastro, e riproposto l’ultima volta in cui i 5 protagonisti della band apocalittica hanno fatto sognare un popolo intero.

Era il 2016 quando Dodi, Stefano, Red, Fogli e Facchinetti si esibivano sul manto erboso del San Siro. Un remake di fotomontaggi prodotti in “dolce” compagnia, all’interno del backstage e a contatto con il gruppo musicale più seguito di sempre, dal 1966, anno di nascita

Stefano D’Orazio, la causa della morte del batterista dei Pooh

Dopo una serata inedita, fatta di emozioni e nostalgie, lo speciale sui “Pooh 50” ha raccolto una miriade di consensi e odiens che hanno fatto rivivere i fasti del passato. Come dicevamo a rendere stuzzicante un’atmosfera già piena di sogni ci pensava lui, con la sua unica e inimitabile simpatia, Stefano D’Orazio.

Colui che dall’alto della sua “romanità” aveva sempre l’istinto del divertimento “stampato” nel cuore. Finchè il gruppo musicale ne risentì della sua mancanza, quando a freddo decise di ritirare i remi in barca e occuparsi delle faccende private.

Il precursore dell’ultimo brano primaverile “Rinascerò, rinascerai”, composto in collaborazione di un altro ex collega dei Pooh, Roby Facchinetti, alla fine della storia ha ceduto alle “lusinghe” del Covid-19.

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Fu trasportato in ospedale, in quanto le condizioni di vita si aggravarono. Gli amici dei “Pooh” sapevano tutto, ma in gran segreto. Ed erano anche a conoscenza che da un momento a l’altro sarebbe uscito dal tunnel del male e invece il virus ha avuto un’accelerata improvvisa e inaspettata dentro di lui, finchè il suo cuore si spegne nell’incredulità di tutti. “Ciao Stefano, sarai nostro amico…per sempre”

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