Il principe Carlo debutta nella moda sostenibile lanciando la sua prima collezione. Una linea realizzata in collaborazione con il colosso della moda online Yoox net-a- porter.
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Che la moda sostenibile sia una necessità è ormai una certezza. L’industria dell’abbigliamento è tra le più inquinanti a livello globale, con i suoi effetti lede il pianeta e le persone: pertanto è necessario ripensare al settore e delinearne un futuro più green.
E tra i paladini della moda sostenibile si aggiunge anche il Principe Carlo. Sono molti i vip attenti al tema della moda green. Da Emma Watson, la Hermione di Harry Potter, a Jane Fonda, diva del cinema, a Natalie Portman, attrice dalla fama indiscussa, per giungere a Leonardo di Caprio, celebrity impegnata in molte cause umanitarie.
All’elenco si aggiunge la famiglia reale inglese, entrando nella lista degli attivisti della moda sostenibile. In particolare a debuttare in questo mondo è stato il Principe del Galles con il lancio di Modern artisan, una linea di abiti donna e uomo totalmente sostenibile. La collezione è stata creata in collaborazione con il colosso della moda online Yoox net-a-porter.
Moda sostenibile: la collezione del Principe Carlo
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Etica ed estetica. La collezione del Principe Carlo rispetta il pianeta ed è contraddistinta da un design elegante e classico ed è composta da 8 capi da uomo e 10 da donna. Pezzi senza tempo pensati per essere sempre di moda: da completi in lana merino, a camicie in seta organica, a morbidi e raffinati abiti.
Il design dei capi è stato ispirato alle opere di Leonardo Da Vinci, amante dei drappeggi e dei nodi, e i materiali utilizzati sono totalmente ecologici. Sono stati selezionati con cura in base a criteri di sostenibilità con una priorità particolare per le rimanenze di tessuto.
La collezione è stata disegnata da studenti e aspiranti artigiani. Il progetto Modern artisan è il risultato di una partnership tra Yoox net-a-porter e la Prince’s foundation.
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Sono 6 gli studenti del programma di ricerca Fashion in process del Politecnico di Milano ad aver disegnato i capi. A realizzare i pezzi invece altri quattro studenti artigiani presso la sede della fondazione del Principe, il Textile training center della Dumfries house.
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